Al centro della piazza di santo Stefano a Cloz, un ippocastano imponente è sopravvissuto a due guerre e ha visto passare molte generazioni sotto la sua enorme, protettiva chioma.
E' proprio questo il castagno, elencato pure fra i “patriarchi della natura”, che si racconta venisse “vegliato” dai proprietari anche di notte? Rispondono di sì gli anziani della frazione di Telve.
Pochi ricordano chi ha lavorato nel ventre delle Alpi per guadagnarsi il pane quotidiano, scoprendo i segreti delle caverne misteriose… furono migliaia, per più di cinque secoli. Vogliamo proporre, per cenni, una rivisitazione culturale del passato dell'arte mineraria, con riferimento in particolare al Trentino.
Quel campanile al limitare delle rocce, snello, allungato, finestrato in due ordini, a Rocco sembra stia sempre lì intento a vigilare, ad aspettare, quasi con la voglia di invitare e di dire qualche cosa, non tanto una sentinella quanto un emblema da rivivere come si vuole, un testimone, cui potersi affidare in santa pace...
Se dici castagne, pensi Castione. Il legame tra la frazione brentegana e il frutto autunnale è infatti secolare; un legame che ha modellato il paesaggio con spettacolari castagneti e che incide anche sull'economia del territorio, visto che sulle pendici del Baldo viene coltivato un terzo del prodotto provinciale.
In quel di Lavis non ci sono cascate importanti e blasonate come quelle del Niagara, di Iguazù in Argentina, le Sebjabandsfoss in Islanda.