La giustizia che rende liberi. L’Agosto degasperiano incontra Ilaria Cucchi

Ilaria Cucchi, ospite all’Agosto Degasperiano 2021

Lunedì 9 agosto alle 20.45 al Teatro di Pergine Valsugana l’Agosto degasperiano ospita Ilaria Cucchi, attivista per i diritti umani e protagonista di una lunghissima battaglia giudiziaria avviata per rendere giustizia al fratello Stefano, ucciso nel 2009 mentre si trovava in stato di custodia cautelare per detenzione di stupefacenti. Una grande lezione che interroga la coscienza di un intero Paese: perché la giustizia o la si difende per tutti, oppure non è di nessuno.

Ispirato ancora una volta dalla lezione di Alcide De Gasperi, l’Agosto degasperiano 2021 si prepara ad affrontare un tema cruciale del suo percorso: le scelte personali che si fanno collettive e che possono dare un senso alla vita e guidare tanti attraverso l’incertezza di tempi complessi.

Per farlo, lunedì 9 agosto alle 20.45 al Teatro di Pergine Valsugana è attesa Ilaria Cucchi, attivista per i diritti umani e protagonista di una lunghissima battaglia giudiziaria avviata per rendere giustizia al fratello Stefano: una storia che ha fatto il giro del Paese, indignando, commuovendo, anche dividendo, sollevando un tema delicatissimo come quello della violenza pubblica e dell’abuso di potere. Una vicenda che cambia per sempre la vita di Ilaria, incapace di rassegnarsi all’idea che lo Stato, da cui ogni cittadino attende protezione, potesse essersi trasformato in carnefice e che suo fratello Stefano, un ragazzo sano, fosse morto solo, tra atroci dolori, senza un perché e senza un responsabile.

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Passo dopo passo, Ilaria percorre il suo “sentiero incerto” (questo il titolo ed il leitmotiv dell’Agosto degasperiano): il sentiero della giustizia. Un sentiero di cui non conosce lo sviluppo, che le impone di schierarsi, esporsi e rischiare per tanti anni della sua vita: dieci anni di battaglie frustranti e ostacoli affrontati a denti stretti con l’intento di testimoniare, giorno dopo giorno, la fiducia profonda nella forza della verità e della giustizia. Dieci anni guidati da una sola consapevolezza: “Non so cosa sono diventata e non so cosa sarò quando il mio compito sarà terminato. Non so cosa mi rimarrà dentro, ma so che questo è il mio compito e che costi quel che costi lo porterò a termine”.

Una grande lezione di giustizia di una donna fortissima, inesausta e coraggiosa, che interroga la coscienza di un intero Paese e che riguarda ognuno di noi. Perché la giustizia, proprio come la libertà, o la si difende per tutti, oppure non è di nessuno: occorre condividerla, sostenerla, impegnarsi, prendere azione.

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