Campitello di Fassa. Appartieni ai Grifondoro, ai Serpeverde, ai Tassorosso o ai Corvonero? I bambini e i ragazzi che frequentano l’oratorio estivo di Campitello di Fassa si sono posti questa domanda venerdì di due settimane fa. Siccome il tema scelto per quest’anno è “Harry Potter”, ognuno di loro è stato inserito all’interno di una delle quattro casate della saga ideata da J. K. Rowling tramite l’estrazione di un bigliettino dal “cappello parlante”. Ogni venerdì sera, per tutta l’estate fino a inizio settembre, i quindici animatori dell’oratorio di Campitello di Fassa programmano delle attività per i bambini e i ragazzi tra i sei e i quattordici anni. “Il vantaggio di abitare in un paese piccolino è che non passano tante automobili, anche perché ci troviamo nella zona a nord, vicino alle scuole. Quindi possiamo giocare tranquillamente anche con i bambini più piccoli”, ci racconta Mauro Lazzer, studente al secondo anno della magistrale di Lettere all’Università di Verona, animatore e membro del direttivo dell’associazione “Noi X Dono Campitello”. “Un venerdì – aggiunge – abbiamo giocato a guardie e ladri in paese, mentre adesso stiamo organizzando una caccia al tesoro tra le vie di Campitello”.

Mentre in estate ci si dedica alle attività per i più piccoli – sono una quarantina i bambini e i ragazzini che frequentano l’oratorio il venerdì sera – in inverno gli animatori organizzano dei momenti per gli adolescenti. “Ci troviamo il sabato sera, per tutto l’inverno, con i dodici ragazzi che frequentano l’oratorio”, spiega Mauro. “A volte si aggiunge a noi anche il gruppo di Canazei. Facciamo anche molti incontri con tutti gli adolescenti della Val di Fassa. Ogni anno, tra fine aprile e inizio maggio affittiamo una casa a Caorle per un campeggio che coinvolge un’ottantina di ragazzi e un gruppo di animatori”. Alcuni degli adolescenti seguiti da “Noi X Dono Campitello” diventano a loro volta animatori del gruppo di bambini e ragazzi delle elementari e delle medie. Anche se questo non sempre accade, sia perché alcuni di loro non si sentono portati per l’animazione sia perché i loro percorsi di vita li portano fuori dalla valle, l’obiettivo degli animatori dell’oratorio sarebbe proprio quello di far sì che, una volta usciti dal gruppo adolescenti, i ragazzi accolgano questa sfida e rimangano all’interno dell’oratorio.

La catechesi, invece, è seguita da un gruppo di volontari composto in particolar modo da alcuni genitori. Nel corso degli ultimi due anni ha sofferto molto: a causa degli spazi ristretti della sala che la ospita, le attività in presenza sono state interrotte, e si lavorava inviando ai ragazzi il materiale via mail. Quando non ci si poteva incontrare, il gruppo adolescenti ha invece proseguito l’attività online assieme ai giovani di Canazei. “All’inizio i ragazzi hanno retto gli incontri online, ma poi, tra ottobre e febbraio, c’è stato un calo delle presenze”, spiega Mauro Lazzer. “È comprensibile. Anche se il sabato sera non potevano uscire per andare al bar, l’idea di stare seduti davanti al computer per un’altra ora pesava troppo. Quando poi le misure sono state allentate, infatti, sono tornati tutti i dodici ragazzi che fanno parte del gruppo adolescenti”.

Secondo Mauro, l’oratorio in questo momento si sta rivelando fondamentale in primo luogo per i ragazzi. “Hanno bisogno di correre e di saltare”, spiega. “Ci chiedono sempre di poter fare dei giochi di movimento. E poi, ovviamente, hanno bisogno di tornare a incontrarsi. Anche questa è la funzione dell’oratorio, che li mette in contatto con persone diverse dalla loro ‘solita cerchia’. In classe ci sono sempre i soliti dieci, quindici bambini. A loro, però, piace vedere un po’ di ‘folla’”. Anche gli animatori sono stati in qualche modo aiutati dall’oratorio. “Ci siamo messi in gioco, anche solo per il fatto di aver pensato a nuovi giochi e a un nuovo modo di vivere l’oratorio”, conclude Michele Soraruf, vicepresidente di “Noi X Dono Campitello”.