Un mondo bambino in cui tutto è possibile

Quando si scatena, la fantasia nei giochi dei bambini è difficile fermarla. “Facciamo che ero…” è il gioco che tutti i piccoli fanno. È un gioco che si realizza con ciò che c’è a disposizione sul momento, non ha limite di tempo né di partecipanti. Succede così una mattina alla scuola dell’infanzia dove Nils e Pia, protagonisti di Facciamo che io ero un supereroe! (Beisler, 2021, consigliato da 5 anni) sono in attesa dei loro compagni.

Nils vuole aspettare Jocke, l’amichetto con cui è solito giocare ai supereroi, mentre Pia insiste per cominciare a giocare tra loro. Nils cede, ma mette in chiaro: “tu, eri un gattino, perché IO ero Batman”. I giochi di fantasia, infatti, non hanno regole precise, ma c’è sempre chi decide per tutti e conduce la storia. Pia accetta, ma vuole essere un gattino che sa arrampicarsi da tutte le parti. Inizia così un gioco di fantasia che potrebbe andare all’infinito. I due bambini, infatti, innescano un controbattersi che punta sempre più in alto, mentre la stanza si trasforma nello spazio costellato di pianeti, in un’isola deserta, nella giungla fitta di liane, in una grotta… in un crescendo di avventura. Il gioco, alla fine, lo conduce Pia. Così, quando Jocke si affaccia alla porta…

Questo libro illustrato di Emma Adbåge è un inno all’immaginazione. Con bonaria ironia e marcato senso del gioco, le parole tratteggiano un mondo bambino in cui tutto è possibile, i ruoli si scambiano e lo scopo principale è divertirsi. L’evoluzione del testo non segue un filo narrativo preciso, è volubile e sconclusionata come il gioco che descrive e ciò non fa altro che aumentarne la verosimiglianza con la realtà ludica. Le illustrazioni sono curate e rappresentano con divertenti e colorati dettagli le scene immaginarie di cui i bambini sono protagonisti. Letto o ascoltato con occhi e orecchie di bambino questo libro è speciale, perché in esso i piccoli si riconoscono. Gli adulti, invece, devono accettare di spogliarsi delle loro sovrastrutture logiche e di farsi inglobare dalla bolla di fantasia che l’autrice è riuscita a creare.

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