Ora al lavoro 12 commissioni: individueranno visioni e obiettivi in relazione al loro tema specifico, coinvolgendo esperti e anche la base ecclesiale
Bressanone – È andata in scena venerdì e sabato della settimana passata la fase forse più delicata del Sinodo diocesano. Riuniti all’Accademia Cusano di Bressanone per la loro seconda sessione plenaria, i sinodali hanno individuato e deciso la lista definitiva dei temi che saranno affrontati e discussi da qui alla fine del 2015.
Si tratta di dodici argomenti o gruppi di argomenti che ora vengono affidati ad altrettante commissioni, già insediatesi sabato. La prima di esse si chiederà “come celebrare e vivere la liturgia”. Un secondo gruppo affronterà il tema dell’annuncio del Vangelo al mondo di oggi. Terzo tema: come approfondire la fede nella propria vita e come trasmetterla. Un’altra commissione si occuperà di come debbano essere preparati, celebrati e vissuti i sacramenti. Fin qui la vita interna della Chiesa. Due gruppi rifletteranno sui rapporti del cristiano e della comunità ecclesiale con gli altri e con la società. In particolare si tratta da un lato di “rafforzare forme di amore per il prossimo (carità), che siano espressione di vita della Chiesa e atteggiamento di ogni cristiano”, dall’altro di verificare “come la Chiesa può dare il suo contributo nelle questioni sociali, politiche ed economiche”, compresa la necessità di una testimonianza profetica nel campo della convivenza di gruppi linguistici e culture.
Una commissione, verso la quale si nutrono grandi aspettative, dovrà occuparsi di aspetti “strutturali” ed in particolare provare ad immaginare quali forme potrà assumere, ai vari livelli, la Chiesa nel futuro della diocesi altoatesina. Altri temi all’ordine del giorno sono “il matrimonio e la famiglia nelle sue varie forme”, l’apertura a bambini e giovani, la promozione delle vocazioni e i compiti di chi è “chiamato”. La commissione numero undici si chiederà “come incontrare le persone di altre confessioni, religioni, visioni del mondo e culture”. Un ultimo gruppo, infine, avrà il delicato compito di stilare un elenco di temi, definiti “sovradiocesani”, che non sono di competenza di un sinodo diocesano e che saranno perciò trasmessi a Roma, come è stato opportunamente sottolineato, non nella forma di decisioni sinodali, ma come contributo al cammino di rinnovamento della Chiesa universale. Si tratta di questioni come il celibato obbligatorio dei sacerdoti, l’accesso delle donne ai ministeri, l’ammissione ai sacramenti dei divorziati risposati e così via.
Il vescovo Ivo Muser si è detto molto soddisfatto del lavoro svolto. Un plauso particolare va al team della presidenza che, fin da principio, ha impostato le attività in modo efficace e produttivo.
Le dodici commissioni si riuniranno nei prossimi giorni. Dovranno individuare visioni e obiettivi in relazione al loro tema specifico, da verificare poi coinvolgendo via via persone competenti e anche la base ecclesiale. “Le proposte e i suggerimenti della popolazione – dice il segretario Reinhard Demetz – hanno impresso il loro sigillo sul Sinodo e continueranno ad essere un riferimento costante”. Nuovi incontri pubblici in tal senso sono previsti per il prossimo autunno.
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