Un’interessante iniziativa editoriale accompagna quest’anno il settantesimo anniversario dalla fondazione della Federazione dei Corpi Bandistici della Provincia di Trento: si tratta del volume “A suon di marce. Bande e musiche nella Grande Guerra”, presentato nella mattina di sabato 29 maggio a Palazzo Geremia a Trento. L’opera, fortemente voluta da Federbande, ricorda e commemora le decine e decine di trombettisti, clarinettisti e musicisti, che chiamati alla guerra, non hanno fatto più ritorno a casa: “I loro nomi sono incisi su quei monumenti che ogni paese ha voluto costruire per ricordare il loro sacrificio”, ha commentato Renzo Braus, presidente della Federazione.
Curato da Antonio Carlini e Nicola Fontana, il libro offre un quadro storiograficamente molto aggiornato delle vicende militari che coinvolsero il Trentino ricostruendo e approfondendo, con l’ausilio anche di un incredibile patrimonio iconografico perlopiù inedito, il panorama musicale e sonoro che accompagnò i trentini durante il corso della Prima Guerra Mondiale. Un paesaggio fatto di rumori, di voci, di frastuoni e, naturalmente, di canti e di musiche che il conflitto modificherà inesorabilmente, con l’emergere sempre più prepotente della presenza e del ruolo delle bande militari. Una ricchezza musicale, che nel periodo antecedente il conflitto, vedeva attivi cori in tutte le 800 chiese trentine per un totale di 8-9000 cantori, contava 80 complessi bandistici e 50 gruppi mandolinistici con il coinvolgimento di 400 esecutori circa. Intensa anche l’attività all’interno delle famiglie oltre che nelle scuole musicali e delle Società filarmoniche. “La vita sociale trentina prima del 1914 – ha evidenziato lo storico Quinto Antonelli al quale è stato chiesto di introdurre il volume – era punteggiata di iniziative e manifestazioni musicali che si svolgevano non solo nelle due città, ma anche nelle valli e nei paesi, in oratori, birrerie, osterie, locande e piazze. La dichiarazione di guerra alla Serbia e l’arruolamento di massa irrompono e mutano bruscamente anche in Trentino le ritualità sociali, civili e religiose e inevitabilmente le attività musicali. Bande e complessi musicali si sciolgono, bandisti e musicisti seguono il destino dei loro coetanei e sono arruolati”.
Gli autori, quindi, tra i quali figurano le firme anche di Mirko Saltori, Alessandro Livio, Anna Boschi e Giovanni Delama, affrontano e approfondiscono diversi temi: il ruolo della musica e delle bande in Trentino dopo lo scoppio del conflitto, quando iniziano a emergere le bande militari, il ruolo di quest’ultime in Austria, la musica da campo e le bande al fronte, i canti dei soldati, il suonare e il cantare in prigionia e, poi, nei luoghi di profugato.
La presentazione del volume apre ufficialmente i festeggiamenti per i 70 anni di Federbande, che proseguiranno con una serie di attività già programmate per l’autunno, tra cui un grande concerto della Banda Sinfonica Giovanile del Trentino, previsto il 26 settembre prossimo, un importante convegno di carattere internazionale sul mondo bandistico di ieri, di oggi e di domani (2-3 ottobre) e una grande sfilata tra le vie cittadine che coinvolgerà 86 bande trentine e 2 altoatesine per oltre 2.500 bandisti (24 ottobre). Le celebrazioni si concluderanno il 26 dicembre con il tradizionale concerto di Natale.
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