Fulvio Bonfanti, il sindaco di tutti

Bonfanti all’inaugurazione della Fontana de Prea nel 2015.

Il Comune di Nogaredo è ora senza sindaco, senza quel primo cittadino che guidi una comunità. Quella comunità che appena un anno fa lo aveva riconfermato nella carica. Ne andava orgoglioso, apprestandosi a questo impegno con la passione e la caparbietà che lo avevano contraddistinto nel mandato precedente. Fulvio Bonfanti era il “sindaco di tutti, indistintamente”. Ma non era solo la persona a cui rivolgersi quando c’era un problema, era un amico, un confidente, uno che sentiva forte il senso civile e l’attaccamento al paese che lo aveva visto nascere e crescere.

Improvvisa Sorella morte, a soli sessant’anni, lo ha carpito alla famiglia, agli amici, alla comunità cui tanto era legato. Lascia la moglie Bruna; i genitori: mamma Elda, papà Livio, novantenne, le sorelle Bruna, Rosanna e Marisa. Dipendente del Comune di Villa Lagarina, tra pochi mesi Fulvio avrebbe raggiunto la pensione. La genuinità, l’onestà, la sensibilità erano le doti di
cui era pervaso e che lo hanno sempre contraddistinto.

Quando lo incontravi nelle sedi istituzionali o sulla strada il suo sguardo e il suo sorriso raccontavano il suo essere, dicevano molto di più delle tante cose (opere) che ha fatto per Nogaredo. La sua “squadra” lo ricorda come “una persona con cui poter parlare, dialogare, uno che anche nei momenti difficili sapeva far sintesi dei problemi e con umiltà e saggezza sapeva costruire ponti e non elevare muri”. Bonfanti prendeva a cuore i problemi degli altri e la sua figura spicca tra quanti hanno dato il loro contributo allo sviluppo umano e sociale del suo paese. Ha iniziato con il tamburello di cui è stato dapprima giocatore, poi arbitro federale e quindi presidente della Società “del Noarna”. È merito suo se quel paesello sulla collina di Nogaredo ha un suo campo da gioco sul quale la palla corre veloce al servizio di società blasonate del panorama di settore nazionale. È stato fautore e per anni presidente della locale Pro Loco, durante i quali la società è cresciuta e cambiata. Tante le iniziative: feste campestri, attenzione agli anziani del paese, la posa della croce di pietra bianca in cima alla “scalzavacca”, feste nelle contrade e al castello, lavori alla chiesa, al teatro e all’abbellimento del paese. “La Pro Loco di Noarna – ha detto commossa durante le esequie funebri la presidente Ornella Festi, è e sarà sempre tua. Il paese di Noarna respira il tuo messaggio e in questo vivono della tua presenza”. Della comunità di Nogaredo tante opere e lavori hanno dato lustro al suo amministrare attento e oculato. Troppo lungo elencarle. Per tutte valgano la nuove scuole elementari, ma anche gli investimenti nella viabilità e sicurezza.

Fulvio Bonfanti era amato nel suo paese e stimato in tutta la Vallagarina. Stefano Bisoffi, già presidente ed oggi commissario della Comunità, lo ha salutato con parole di grande affetto ed elogio: “È sempre difficile – ha detto – salutare un sindaco e amico, lo è di più se questo avviene dopo una malattia improvvisa, come quella che lo ha portato via. Si è dedicato con passione e impegno ad amministrare la sua comunità, sempre collaborativo, ricopriva il suo ruolo istituzionale con serietà e determinazione. Col sorriso sulle labbra riusciva a sdrammatizzare con quel suo carattere accomodante anche le situazioni più difficili e complicate”. Bonfanti era riconosciuto da tutti, maggioranze e minoranze, come uomo attento e disponibile, concreto e deciso, pronto ad ascoltare, a mediare e unire per evitare scontri e divisioni. Quando le cose si facevano quasi insormontabili, per lui “il silenzio” era veramente d’oro. Allora interrompeva le diatribe e gli screzi e lasciava che il tempo accomodasse le parti.

Al funerale tenutosi nel cimitero di S. Lucia a Nogaredo sotto una pioggia incessante sono convenuti tutti: i familiari, la sua squadra di governo comunale, i suoi Vigili del fuoco, gli Alpini, forze dell’ordine, i Sindaci della Vallagarina, ma soprattutto, composti e rispettosi, i suoi censiti per “esserci” e dire “grazie” al loro Sindaco. Ora le spoglie riposano nel piccolo camposanto della sua amata Noarna.

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