Dopo l’arresto e un rapido processo, il 22 febbraio 1943 Sophie Scholl morì a 21 anni, ghigliottinata per le sue idee di libertà e di giustizia e per le azioni di resistenza non violenta contro il regime hitleriano compiute insieme al fratello Hans e agli altri componenti del gruppo della Rosa Bianca. Il 9 maggio – nello stesso giorno della Festa dell’Europa – avrebbe compiuto 100 anni. Il compleanno è stato ricordato con varie iniziative. Tra di esse un progetto in corso, promosso dall’Associazione Teatro delle Garberie, in collaborazione con l’Associazione Rosa Bianca e l’Aps Dismisura, finanziato dalla Fondazione Caritro e suddiviso in tre parti. La prima è un percorso di approfondimento svolto in aprile in modalità online con le classi 5A e 5B del Liceo linguistico “Sophie M. Scholl” di Trento, coinvolte nella redazione di una Carta della resistenza civile, espressione dell’impegno a costruire una convivenza civile, solidale e pacifica nel rispetto delle diversità. La Carta – 21 manifesti in tiratura limitata -, verrà donata alle famiglie dei membri della Rosa Bianca e ad autorità nazionali ed internazionali.
Parte del progetto è anche la mostra itinerante curata dalla Fondazione Rosa Bianca di Monaco, che dalla scuola trentina si è trasferita allo Spazio Foyer, in via G. Galilei, 26 a Trento, dove resterà aperta gratuitamente fino al 28 maggio (orario: lun-ven 10-12, 16-19). Infine, sabato 22 maggio alle 20.45, al Teatro di Meano andrà in scena lo spettacolo “La Rosa Bianca-Die Weisse Rose”, di e con Aida Talliente e Fabrizio Saccomanno, preceduto da un’introduzione nel foyer del teatro, alle 19, di Paolo Ghezzi con Giuseppe Assandri, autore del libro La Rosa Bianca di Sophie (San Paolo, 2020). Ingresso: 12 euro intero, 10 euro ridotto (info@teatrodimeano.it).
Sophie e gli altri membri del gruppo sono fonte di ispirazione per intere generazioni di europei, ha ricordato in un videomessaggio il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, “perché attraverso i loro scritti e la loro testimonianza riuscirono a interpretare una coscienza critica che si è ribellata davanti all’ingiustizia e alle barbarie”. Anche Giovanni Bachelet l’ha ricordata il 9 maggio nel suo intervento alla cerimonia in Senato per il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo: “Grano e zizzania convivono sempre, dai tempi del terrorismo a quelli della pandemia. Non dobbiamo scoraggiarci. Andiamo avanti con mente robusta e cuore tenero, come diceva Sophie Scholl, che oggi compirebbe 100 anni. Senza illusioni e senza tentennamenti, teniamoci caro il metodo democratico e lo stato di diritto”.
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