L’associazione Transdolomites da tempo porta avanti con convinzione progetti di mobilità e turismo sostenibile, coinvolgendo le comunità di Fiemme, Fassa e Cembra. Il più ambizioso è la costruzione della ferrovia Trento-Cembra-Fiemme-Fassa, il “treno dell’Avisio”. E sempre attorno al tema del trasporto su rotaia, l’associazione presieduta da Massimo Girardi ha lanciato il progetto “museo diffuso” della ex ferrovia Ora-Predazzo che si svilupperà sull’attuale ciclabile di fondovalle, che ricalca il vecchio tracciato ferroviario, e poi proseguirà fino a Canazei lungo la ciclabile di Fassa, così da collegare le Dolomiti alla Bassa Atesina.
“Questa idea segue l’iniziativa del 2013 che riguardava i 50 anni dalla dismissione della ferrovia – racconta il presidente – ed è stata accolta favorevolmente dai Comuni interessati. Oltre ad avere una valenza storica – precisa Girardi – è un progetto sociale perché coinvolge tre comunità: quella italiana, altoatesina e ladina”, in una sorta di gemellaggio tra le diverse identità territoriali. È anche una nuova proposta con uno sguardo internazionale, “per un turismo di qualità, lento, che predilige muoversi in bici o a piedi che punta alla conoscenza dei luoghi attraversati. Inoltre l’iniziativa potrà ampliare anche la stagione turistica per esempio la primavera e l’autunno, e offrire anche posti di lavoro”.
Lungo il sedime della ferrovia dismessa esistono ancora segni importanti come le stazioni o i ponti in ferro, oppure parti meno visibili ma interessanti che saranno valorizzate. A tale scopo i Comuni coinvolti hanno proposto all’associazione le idee di competenza territoriale, come per esempio pannelli tematici multilingue e foto d’epoca che saranno posti nei punti di interesse. Alcune vecchie stazioni saranno restaurate come “per esempio quella di Ora, i cui lavori inizieranno a breve, e avranno un costo di 1 milione – anticipa il presidente – sarà poi utilizzata dalla comunità per attività culturali, per allestire un museo storico ferroviario e forse per alcuni alloggi per ospitare cicloturisti ai quali consigliare il percorso del museo diffuso”.
Predazzo, invece, ha già ultimato il restauro del vecchio edificio della stazione e del ponte in ferro sul Travignolo.
Transdolomites ha deciso di donare ai Comuni di Ora, Montagna, Castello-Molina e Predazzo quattro vagoni ferroviari che saranno restaurati e posizionati ben visibili nelle aree ferroviarie predisposte. In particolare un vagone merci usato proprio sulla ferrovia della valle di Fiemme e tre vagoni per il trasporto di persone, che erano depositati presso la ferrovia Genova-Casella e donate all’associazione nel 2017 dalla regione Liguria. “Il restauro della carrozzeria e delle parti in vetro – riferisce Girardi – sarà eseguito da una ditta specializzata di Redagno. Mentre le parti interamente in legno, come lo erano all’epoca, saranno ricostruite fedelmente coinvolgendo le ditte delle località dove saranno esposti”.
Gli oneri sono a carico delle amministrazioni, ma nel frattempo l’associazione ha pensato di avviare una campagna di raccolta fondi.
Il museo diffuso della ex ferrovia Ora-Predazzo sarà il primo in tutta Italia dedicato alle ferrovie di montagna a scartamento metrico e potrà fare da apripista per creare una rete di altri musei dei trasporti dal Trentino all’Europa.
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