Vigilio, Anselmina, Santissimo, Addolorata, Celestina, Ave Maria: sono le sei campane fuse nel 1920 che, insieme ad altre due fuse negli Cinquanta, costituiscono il concerto della Cattedrale di Trento.
La mostra che ne ripercorre le vicende, curata da mons. Ludovico Maule e Chiara Moser, inaugurata il 20 dicembre 2020 con il caratteristico campanò eseguito da esperti campanari – a cent’anni esatti dal loro primo concerto – non è ancora accessibile al pubblico a causa dell’emergenza sanitaria. Ma ai suggestivi ambienti dell’Aula San Giovanni che la ospitano sotto il Duomo di Trento si può accedere in un suggestivo viaggio virtuale grazie al progetto immersivo multimediale di Marco Stucchi e Matteo Visintainer, che consente di apprezzare l’allestimento curato da Marco Arman e dalla stessa Chiara Moser (www.cattedralesanvigilio.it).
La mostra presenta foto d’archivio, riproduzioni e documenti che ripercorrono le vicende storiche delle campane della Cattedrale e delle altre chiese trentine, requisite per fonderle in cannoni nella Prima guerra mondiale, e sostituite da nuove campane negli anni successivi al conflitto, grazie alla generosità di cittadini e fedeli, come quelli raccolti nel “Comitato Beneficentia di Mantova” che finanziarono la fusione delle nuove campane di Trento e di Trieste (si veda in proposito il libro pubblicato nella collana “Quaderni” del Capitolo del Duomo “Squillate, campane!”).
Nel centenario, le campane del Duomo di Trento e la struttura che le sorregge sono state oggetto di sapienti lavori di manutenzione, realizzati dalla ditta “Gloria campane” di Vicenza e coordinati dal campanologo Flavio Zambotto.
“Le otto campane che formano il concerto della Cattedrale – spiega Zambotto – sono il concerto più pesante della diocesi di Trento. Si tratta di otto campane intonate secondo la scala diatonica maggiore di Lab2”.
Il concerto di campane della Cattedrale è impreziosito anche da una nona campana posta sul campanile di San Romedio e tornata in funzione qualche anno fa per avvisare delle celebrazioni capitolari. “Si tratta di una campana dal suono particolarmente gradevole, fusa nel 1862 dai celebri fonditori Chiappani che tanto lustro hanno dato alla città di Trento per la loro abilità”.
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