Italia Nostra al sindaco Ianeselli: “No alla ciclabile nel bosco di Gocciadoro”

Il parco di Gocciadoro

No all’ipotesi di una ciclabile che colleghi il parco di Gocciadoro a quello del Montello attraversando il bosco storico. Servono soluzioni alternative, afferma la sezione trentina di Italia Nostra, associazione per la tutela del valore storico, artistico e naturale, in una lettera inviata al sindaco di Trento Franco Ianeselli lunedì 22 marzo.

Non è la prima volta che Italia Nostra ha manifestato la sua contrarietà a quest’idea. “Nel 2017, agli inizi del progetto di collegamento ciclo-pedonale tra il parco di Gocciadoro e quello del Montello – scrive il consiglio direttivo – Italia Nostra espresse la sua contrarietà a un’opera che comportava, per un tratto di 400 metri, la distruzione di parti del bosco storico di Gocciadoro, ambito naturale ancora integro e degno di essere salvaguardato”.

Nella lettera, il consiglio direttivo di Italia Nostra porta l’opinione del botanico trentino Franco Pedrotti, docente emerito dell’Università di Camerino. Secondo Pedrotti, il bosco di Gocciadoro è “un’area preziosissima per le peculiari caratteristiche pedologiche, morfologiche e botaniche, meritevole d’assoluto rispetto”. Un unicum in tutta la Valle dell’Adige, secondo il professore, sia per il particolare tipo di terreno sia per l’associazione floristica di specie pregiate, frutto di una combinazione di substrato e microclima. “Ciò consente – spiega Italia Nostra – la compresenza di specie che normalmente si trovano ad altezze più elevate, formando un habitat particolarmente adatto alla piccola fauna che lo popola”.

Con l’avanzare della progettazione, sottolinea Italia Nostra, si fa sempre più concreto il rischio di danneggiare in maniera irreparabile il bosco. Il tutto aggravato dalla “pendenza del terreno che comporta una vasta alterazione del suolo naturale, con scavi, riporti e l’abbattimento di numerosissimi alberi (tra cui alcuni secolari)”.

Sono molte le voci che si sono levate a difesa del bosco, in particolar modo nell’ultimo periodo, con una presa di coscienza in Consiglio comunale e la nascita di un comitato spontaneo di cittadini. Tra queste voci contrarie, anche quella del professor Fabio Garbari, presidente dell’Associazione botanica italiana.

Dopo un recente sopralluogo nel bosco, che si estende tra la strada della Fricca (via Asiago) e il Villaggio del Fanciullo, Italia Nostra ha deciso d’inviare la lettera al sindaco di Trento Franco Ianeselli. Vista l’unicità del luogo, Italia Nostra considera “inammissibile il suo attraversamento con una pista ciclabile larga 2,50 metri ma che, a causa della forte pendenza trasversale, comporterà inevitabilmente opere di larghezza molto maggiore, accrescendo di conseguenza l’impatto”.

Una soluzione, scrive Italia Nostra in calce alla lettera, potrebbe essere far passare la ciclabile sul lato est del Villaggio del Fanciullo e del bosco di Gocciadoro-Montello, “lungo le capezzagne che circondano i campi o le stradine esistenti in direzione Povo”. “Quest’ipotesi – conclude il consiglio direttivo – comporterebbe oltretutto un onere economico per il Comune senz’altro più contenuto”.

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