“Era il 20 settembre 1952 quando al cinema Astra a Trento andò in “macchina” il primo film di una lunga storia, “Clandestino a Trieste” di Guido Salvini con l’attrice trentina Edda Albertini. Pochi giorni prima, la sala di corso Buonarroti aveva “visto” nascere il Festival cinematografico internazionale della montagna (l’attuale Trento Film Festival).

Il prossimo 31 dicembre, dopo quasi 70 anni di attività, si spegneranno le luci. La famiglia Artuso, che da tre generazioni è titolare dello spazio e aveva ricavato due appartamenti sopra le sale, ha venduto lo stabile alla Costruzioni Angelini che lo abbatterà e vi realizzerà degli appartamenti. Si chiude un cinema che ha proiettato tanti film di buona e ottima qualità, che è stato per anni un punto di incontro,  per un bicchiere al bar o una cena al ristorante sul soppalco”.

Si apre così il lungo approfondimento a firma di Paolo Piffer che, sul numero di Vita Trentina in edicola domani, racconta del triste annuncio della chiusura del Cinema Astra di Trento, giunto in redazione, come un fulmine a ciel sereno, con una lettera del gestore Antonio Artuso.