Nella sua carriera professionistica iniziata ad agosto del 2011 (dopo le affermazioni tra i dilettanti nel Gp Liberazione, Trofeo Degasperi e Campionato Italiano) ha inanellato 18 vittorie, delle quali solo una in Italia (la tappa del Giro d’Italia dello scorso anno con arrivo a Pinerolo dove ha beffato Moreno Moser che sembrava già vincitore). Le altre le ha ottenute al Tour de France (2), alla Vuelta de Spagna (4), ai Giri di Svizzera e Inghilterra e ad altre brevi corse a tappe in Francia, oltre alle due edizioni della Parigi-Tours.
Trentin, infatti, aveva già vinto, nel 2015 questa gara, peraltro stabilendo la media record di 49,642 sui 234 chilometri. Un Matteo Trentin straordinario per quello che fin qui ha fatto ma che è destinato a stupire ancora, da capitano nelle classiche del Nord, il prossimo anno nella nuova formazione australiana. Adesso si gode un meritato periodo di relax con la moglie Claudia e il figlioletto Giovanni nel loro “nido” di Montecarlo.
Chi ha dato prova di grande spessore come futuro possibile campione è anche un altro trentino, Gianni Moscon di Livo che sabato 7 ottobre si è classificato 3° al Giro di Lombardia. Un’annata per lui coronata da un solo successo nel Campionato italiano a cronometro. Ma non vanno dimenticati anche i quinti posti alla Parigi-Roubaix, al Campionato italiano su strada e al Giro dell’Emilia. Poi ci sono il terzo posto al Campionato del Mondo a squadre e il sesto a cronometro individuale, nonché la grande ma sfortunata prova offerta al campionato del mondo su strada, dimostrando di essere punto fermo della Nazionale azzurra e sulla rampa di lancio per importanti traguardi.
Nella stagione appena spentasi sono risultati vincitori anche Daniel Oss, in due cronosquadre (alla Tirreno-Adriatico e alla Vuelta di Spagna) e Iuri Filosi che ha vinto di Gran Premio di Lugano.
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