Alide Maria Salvetta, la soprana trentina “musa” di Morricone e Battiato

La soprana Alide Maria Salvetta vista da Giorgio Romagnoni

Aveva una voce incredibilmente versatile, che, arricchita da uno studio costante e approfondito, l’ha portata a calcare i palcoscenici internazionali. Quando doveva interpretare dei brani in lingua straniera, la soprana trentina Alide Maria Salvetta chiedeva aiuto ad alcuni maestri madrelingua. E, nota dopo nota, esercitazione dopo esercitazione, imparava alla perfezione la dizione di qualsiasi idioma. Tanto era precisa la sua pronuncia che un giorno, dopo aver cantato dei brani in russo, alcune persone dal pubblico le si avvicinarono e iniziarono a parlarle in quella lingua.

La vita di Alide Maria Salvetta, però, parte dalle Sarche, e precisamente dall’Albergo Alla Posta, lungo l’antica strada che portava a Riva del Garda. Penultima di undici figli, Alide Maria nasce il 22 marzo 1941, durante la guerra. Imparò a cantare nel coro della chiesa, sotto la guida di don Michele Rosani, come raccontano Domenico di Mattia e il nipote Francesco Salvetta in un articolo apparso su “InforMadruzzo” dedicato alla sua storia. A 16 anni, in occasione dei 35 anni di matrimonio dei suoi genitori, Dario Salvetta e Maria Morghen, Alide si esibì con il coro. La sua performance colpì il maestro Silvio Deflorian, che cominciò a darle lezioni di canto. Inizia da lì la sua carriera artistica: Alide si diploma al conservatorio di Bolzano in pianoforte e in canto artistico e didattico e inizia poi a esibirsi con il “Trio Salvetta”.

Da soprana, non si dedicò solamente alla musica classica ma sperimentò anche altri generi, complice l’incontro con il pianista milanese Antonio Ballista. Assieme a lui e a Franco Battiato, nel 1977 incise un album che contiene due brani dalla durata di venti minuti ciascuno: “Za” e “Café-Table-Musik”. Alide era molto legata al cantante siciliano, che nel 2015, in occasione di una rassegna dedicata alla memoria della soprana trentina, venne in Trentino.

La carriera artistica di Alide è legata anche al maestro Ennio Morricone, che accompagnava in molti concerti. Un giorno, il 14 settembre 1985, Morricone le scrisse per complimentarsi della sua “bellissima esecuzione di ‘Frammenti di Eros’ scaturita dalla tua arte, dalla tua sensibilità, ma anche dai sacrifici pesanti che hai affrontato per studiarli”. “Ti dissi che amavo questo pezzo – concluse Morricone – così, appena scritto. Ora, grazie a te, ho una ragione in più per amarlo: la tua grande arte ne ha determinato una esecuzione inimitabile e indimenticabile”.

Alide Maria Salvetta è morta il 19 marzo 1991, a soli cinquant’anni, per colpa di un tumore. “Non poter fare più concerti con lei è stato molto duro”, ha raccontato il maestro Ennio Morricone. Vogliamo ricordarla con la vignetta di Giorgio Romagnoni e con una citazione che richiama il titolo di uno dei brani in cui si è esibita, “Non dimenticar le mie parole”.

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