Anche Trento si è mobilitata nel pomeriggio di oggi, unendosi ad altre 3o piazze in tutta Italia, per denunciare le brutali violenze ed i respingimenti lungo la rotta Balcanica.
Tante le persone che, nel rispetto del distanziamento e delle misure di sicurezza anti-Covid, si sono ritrovate in piazzetta D’Arogno, con striscioni, cartelli e fotografie oltre che la simbolica installazione di una gabbia.
“La solidarietà non è reato! Dalla parte delle persone migranti”, lo slogan dell’iniziativa, organizzata anche per lanciare un messaggio di solidarietà con le associazioni Linea d’Ombra ODV e Mediterranea Saving Humans, recentemente nel mirino di due operazioni di polizia.
“Il 23 febbraio la Procura di Trieste ha perquisito alle 5 del mattino l’abitazione privata di Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi dell’associazione Linea D’Ombra, sequestrando i telefoni personali, oltre ai libri contabili dell’associazione e diversi altri materiali. Gian Andrea è accusato di appartenere a “un’organizzazione criminale, finalizzata all’ingresso e al transito in territorio nazionale di immigrati irregolari, a scopo di lucro” perché insieme ai volontari e volontarie dell’associazione è attivo ogni giorno in un presidio solidale in piazza Libertà a Trieste, e perché in questi anni ha portato aiuti e sostegno alle persone migranti bloccate in Bosnia”, spiega l’Assemblea Antirazzista Trento, che ha organizzato il presidio trentino: “La Procura di Ragusa, ha invece colpito Mediterranea Saving Humans, ordinando perquisizioni in tutta Italia, in abitazioni, sedi sociali e sulla nave Mare Jonio. Il procuratore è lo stesso fautore della crociata contro le Ong che operano ricerca e soccorsi nel Mediterraneo, arrivando a sostenere che ‘bisogna che non passi l’idea che sottrarre i migranti dalle mani dei libici possa essere una cosa consentita'”.
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