La cerimonia di inaugurazione si tenne il 15 agosto 1957, con la santa messa celebrata da don Livio Tamanini, parroco di Caoria, presso il cimitero militare. Madrina e padrino della cerimonia furono rispettivamente Aida Sperandio, sorella di un caduto alpino, ed Ernesto Cecco, reduce dalla campagnia di Russia e fratello di un disperso nella stessa. I festeggiamenti per l’inaugurazione, proseguirono poi con una sfilata per le vie del paese, accompagnata dalla fanfara degli alpini della Sezione di Trento.
Per quest’occasione, venne organizzato un pranzo per tutti a Refavaie e poi, nel pomeriggio, tutti tornarono a Caoria all’osteria di Giovanni Corona, che aveva offerto una damigiana di vino in onore degli alpini presenti.
Per festeggiare l’importante ricorrenza, gli alpini di Caoria hanno proposto una serie di eventi, coinvolgendo tutta la comunità. “Il nostro gruppo – spiega l’attuale presidente Luigi Caser – si è distinto sin dalla sua fondazione per l’organizzazione di numerosi eventi quali commemorazioni, feste campestri, conferenze, gite e partecipazione alle varie adunate e convegni. Si potrebbe sintetizzare dicendo: 60 anni al servizio della nostra comunità”.
Dunque un sodalizio che è diventato il centro sul quale si muove tutta la vita sociale, culturale e ricreativa di questa frazione di Canal San Bovo, e un importante mezzo di coesione sociale. “Tante sono le manifestazioni che abbiamo promosso in questi lunghi anni”, commenta Renato Loss ‘Lustro’, vulcanico segretario nonché “colonna” del gruppo. “Basti pensare alle varie commemorazione del Monte Cauriol, ai numerosi eventi culturali e ricreativi proposti, alla realizzazione del museo della guerra e a quello degli antichi mestieri di Caoria; alla costruzione del Bivacco Coldosè; alla sistemazione del cimitero militare di Caoria”; al restauro della chiesetta del Monte Cauriol”. Il gruppo, sottolinea poi Luigi Caser, ha risposto sempre con grande generosità alle varie richieste di solidarietà provenienti da più parti: il terremoto del Friuli, ad esempio, ma anche sostenendo varie iniziative varie promosse dall’ANA come la costruzione di un asilo in Russia o con l’intervento diretto di alcuni soci in occasione del restauro di una struttura per bambini disadattati in Bolivia.
“Non bisogna dimenticare poi – aggiunge Silvano Sicheri – le numerose pubblicazioni edite. In particolare merita ricordare: 1914-1918 – tra rocce, il vento e la neve…; Casi da guera del 1914-1916; 1915-1918 – Sull’aspre cime del Monte Cauriol; Faremo fare un gran passaporto…”.
Anche quest’estate l’attività del Gruppo è stata molto intensa ed ha richiamato sempre un gran numero di persone. L’ultimo importante appuntamento della stagione sarà “La festa delle brise”, programmata dall’8 al 10 settembre. In programma ci sono escursioni alla ricerca di funghi con esperti micologi, laboratori ed attività per le famiglie, stand gastronomici con piatti della tradizione a base di funghi, serate danzanti e mercatino dei prodotti tipici artigianali.
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