Esattamente cinquant’anni dopo, sabato 29 luglio,Casartisti celebra il proprio anniversario, con una mostra documentaria, un incontro tra quanti oggi ne seguono l’operato e un ampio catalogo che cerca – ma inevitabilmente a fatica – di riassumere mezzo secolo di storia.
La Casa nacque allora come luogo di soggiorno, quasi di rifugio, per gli artisti in cerca di ispirazione. Venne intitolata a Giacomo Vittone sia in segno di riconoscenza per quanto fece per l’arte e la cultura in Busa, sia perché quei luoghi – cioè le quattro Ville del Monte – gli erano carissimi: li aveva ribattezzati “Il Regno di Calvola”. In realtà Vittone visse poco la Casa che portava il suo nome. Il trasferimento a Roma, per motivi di lavoro – era un funzionario della Banca d’Italia – lo portò lontano da quei luoghi tanto amati, ma ai quali è rimasto legato in molti modi fino alla morte, nel 1995.
Quella prima fase durò tre lustri, nei quali comunque la Casa, oltre agli artisti, iniziò ad ospitare alcune mostre. Ma è dai primi anni Ottanta che la struttura subisce la metamorfosi che oggi l’ha portata ad essere un centro di produzione artistica e culturale nota internazionalmente. Un’accelerazione brusca che coincide con l’affidamento da parte dell’allora Consorzio a quattro comuni (proprietari della struttura erano Tenno, Riva, Arco e Nago-Torbole insieme) della direzione artistica a Franco Pivetti, ancora oggi coordinatore delle attività a Canale (con una pausa di cinque anni in cui il timone passò negli anni Novanta a Livio Tasin).
La svolta portò subito la Casa a proporre, non solo a Canale ma in tutti i centri della Busa, eventi come la “Biennale Internazionale della Grafica”, mostre di richiamo nazionale come “Tra sogno e magia”, manifestazioni come “Rustico Medioevo” (col comitato locale) ma anche convegni come “Artiterapie”, in collaborazione con l’Università Milano Bicocca. E poi collaborazioni con istituti italiani (“Brera”, “Cignaroli” e altri) e stranieri (tedeschi, austriaci, addirittura canadesi). Sono centinaia le mostre organizzate in questi anni e l’attività prosegue ancora con slancio e originalità (di recente anche con la partecipazione di Roberta Bonazza).
I cinquant’anni di Casartisti saranno celebrati sabato, alle 18, con l’inaugurazione della mostra dedicata a questo primo mezzo secolo di attività.
Lascia una recensione