Il mondo dello spettacolo e della cultura torna in piazza

Foto Facebook SLC CGIL Torino e Piemonte

Tornano in piazza anche a Trento le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura del Trentino, che nel pomeriggio di martedì 23 febbraio, alle 14,30 in piazza Cesare Battisti, proveranno a portare l’attenzione sul ruolo della cultura, raccontando attraverso una serie di testimonianze l’assenza del settore (dal vivo) in quest’anno pandemico e immaginando una ripartenza fatta di dialogo, riforme e tutela del lavoro.

La data, simbolica, segna esattamente un anno dal giorno in cui, il 23 febbraio 2020, iniziava per l’intero mondo della cultura un periodo di profonda sofferenza, con conseguenze gravissime sull’occupazione e sul reddito delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie.

L’iniziativa unitaria promossa oggi da SLC-CGIl Trentino, a cui aderiscono Art Workers Italia e Confeventi e artisti Trentino, si propone quindi di dare visibilità e testimonianza al settore tutto, per alzare i riflettori sui rischi che il prolungarsi della pandemia e delle conseguenze gravi che potrebbero determinare chiusure definitive di teatri e cinema e la perdita di posti di lavoro e di molte professionalità importanti in tutti i comparti.

“Le condizioni di sicurezza unitamente alle risorse disponibili debbono indirizzarsi senza indugio alla ripartenza della programmazione e dell’attività produttiva – spiegano i promotori, chiedendo attenzione da parte della politica e delle istituzioni nazionali e locali sulla necessità di interventi non più rinviabili per una riforma strutturale che preveda intervento pubblico e finanziamenti del settore; un Recovery plan con investimenti nuovi e strutturali nel tempo per la cultura; un sistema di protezione sociale con ammortizzatori adeguati per sostenere il lavoro, sviluppare l’occupazione e riconoscere le professionalità nel settore; infine un sistema normativo di rafforzamento e tutela sulla previdenza e l’assistenza.

“A livello provinciale e comunale chiediamo di tenere alta l’attenzione sul settore spettacolo e cultura e di coinvolgere lavoratrici e lavoratori nell’immaginare una ripartenza in una prospettiva di collaborazione e tutele per tutte e tutti i professionisti della cultura. Chiediamo che il Fondo Straordinario per lo spettacolo per il 2021 abbia criteri inclusivi e raggiunga tutte le lavoratrici e lavoratori esclusi”, conclude il comunicato.

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