Fare l’orto? Fa bene alla comunità

L’ orto sociale al parco alle Braile
Fare l’orto fa bene alla salute, soprattutto a quella della comunità. L’associazione Andromeda lo ha capito e ha avviato, insieme al Comune di Arco, un progetto per la gestione del parco alle Braile, con eventi e una cura condivisa degli spazi verdi.

Il parco “Nelson Mandela”, un grande polmone verde di poco meno di tre ettari negato al cemento e dedicato a tutti gli arcensi, si trova accanto al nuovo asilo nido e nei pressi di varie scuole. La realizzazione del parco, inaugurato nell’estate di due anni fa, procede per mezzo di un articolato processo partecipativo, di cui gli orti pubblici costituiscono un tassello rilevante.

“Coltivare cibo, far crescere comunità” è il progetto realizzato dall’associazione Andromeda, con l’obiettivo primario di “costruire comunità”, ovvero rapporti, relazioni, scambi. Uno degli strumenti con cui realizzare questo tipo di gestione è l’assemblea di tutti gli assegnatari, a cadenza mensile, un momento in cui condividere scelte collettive e realizzare o perfezionare progetti, ma anche scambiarsi informazioni, collaborare, aiutarsi e, in sostanza, creare e rinsaldare rapporti e amicizie.

Gli orti – 45 appezzamenti con la superficie di 8 metri per 5 – sono anche strumenti di avvicinamento intergenerazionale dato che, contrariamente alla prassi, non sono assegnati solo a persone anziane, ma a tutte le fasce di età, compresi i bambini delle scuole. Ce ne sono anche in comune (un grande spazio dedicato all’utilizzo collettivo, ad esempio per le erbe aromatiche, il compost, la serra), condivisi (gestiti da associazioni secondo un progetto di gestione di tipo partecipativo) e uno sociale.

“L’orto sociale di Andromeda è innovativo perché dedicato alla didattica e alla disabilità”, spiega la presidente dell’associazione, Ginetta Santoni. È stato sbarrierato, e così permette a tutti di mettersi alla prova con le pratiche ortolane. Anche ai bambini che per qualche forma di disabilità non riuscirebbero ad accedere agli orti”.

Un ciclo di conferenze ha aperto la stagione della semina e del raccolto. “Abbiamo cercato di offrire degli eventi informativi, perché chi fa l’orto si incuriosisca e sperimenti nuove modalità di coltura – continua Santoni – e per sensibilizzare. Questo intento lo si raggiunge anche lavorando con i bambini, che sono i primi attori nella sensibilizzazione dei genitori”.

Un orto dove i bambini possono fare scuola all’aperto, incontrandosi e imparando la bellezza di confrontarsi con la cura della terra. Creato per far conoscere e rispettare la biodiversità, questo orto è progettato per dare valore alle differenze, anche fra le persone, e offrire uno spazio di incontro e lavoro comunitario alle scuole, associazioni e cooperative sociali del territorio, generando processi di inclusione.

Nel corso della primavera è stata costruita anche la spirale delle erbe aromatiche, un muretto a secco che contiene piante profumate eretto dai volontari-ortolani. Le forme delle aiuole, differenti le une dalle altre, sono pensate per dare la possibilità di esplorare tecniche agricole alternative, ma anche per lavorare sia in gruppo sia da soli. Una serra permette di continuare le attività didattiche e di ortoterapia anche nei mesi freddi.

“Ci piacerebbe molto portare avanti questo progetto in futuro – conclude la presidente di ‘Andromeda’ Ginetta Santoni – e poterlo magari sviluppare ampliandolo con ulteriori proposte sulla gestione del parco”.

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