Nel ricevere le Ceneri “a caduta” sulla nostra testa non sentiamo oggi ripetere dal sacerdote per ognuno di noi la formula prevista (“Convertitevi e credete al Vangelo” oppure “Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai”) perchè le prescrizioni anti Covid indicano che queste parole “verranno dette una volta per tutti dall’altare dopo che il celebrante avrà benedetto le ceneri”. Mancherà dunque questo ripetuto e rinnovato monito personale, ma – aldilà delle esigenze igieniche – ci sta anche bene che sia così. Infatti, tutto quest’anno di pandemia (i giornali celebrano l’anniversario in questi giorni) è stato per ognuno di noi uno stillicidio di richiami alla fragilità della vita con il susseguirsi di notizie di morti improvvise anche in età non avanzata, ricoveri d’urgenza e lunghi periodi in terapia intensiva, contagi letali fra gli operatori sanitari: l’ultima, Federica, l’operatrice sociosanitaria dell’ospedale di Rovereto. E’ stato davvero un lungo mercoledì delle Ceneri, personale ma anche sociale. Ma oggi la Parola di Dio che guarda alla Pasqua – anche le ceneri vengono dagli ulivi di Pasqua dello scorso anno – ci offre ancora una volta l’invito a rialzarsi per percorrere un cammino nuovo. Che sia una buona Quaresima!
I nostri eventi
Tutti i nostri eventi
Lascia una recensione