Su questo la Cooperativa, con sede in via Pasqui, fa scuola da tempo: è stata la prima ad occuparsi di questa realtà e a fare da apripista in città, ed oggi è una delle realtà più attive. Inizialmente accoglieva solo donne, il primo ragazzo è arrivato nel 1990, ma oggi è a tutti gli effetti un centro diurno socio occupazionale che ospita persone diversamente abili di entrambi i sessi. Oggi al suo interno si contano 42 utenti, 16 operatori, una sessantina di volontari e 211 soci. “Abbiamo pensato a questa giornata per riuscire a coinvolgere tutta la cittadinanza con diversi laboratori per tutti: dalla falegnameria, alla sartoria, alla riparazione di biciclette – sottolinea Michele Paissan, il direttore della Cooperativa -. È seguito poi un convegno interessante con diversi protagonisti che vivono situazioni di disabilità, ma sono perfettamente integrati nel contesto sociale”.
Al seminario, dal titolo “Al traguardo in mondi diversi”, erano presenti infatti diversi atleti ed operatori del settore diversamente abili: da Gianluigi Rosa, paraolimpico di Para Ice Sledge Hockey, a Franco Comai dell’Associazione Italiana Portatori Down, a Chiara Poda e Filippo Colombrida, due allenatori di nuoto di Trento impegnati in corsi dedicati anche a chi non è normodotato. Così come queste realtà lavorano nel mondo dello sport, la cooperativa Guardini ha sempre fatto dell’inclusione il suo cavallo di battaglia. Tra gli ultimi progetti realizzati in città c’è quello dell’angolo di Amalia. Un punto vendita, L’Angolo di Amalia (sempre in via Pasqui 63, aperto dalle 9 alle 17 da lunedì al venerdì, con orario continuato), dove si possono trovare diversi manufatti sartoriali realizzati dagli utenti. “Da poco abbiamo attivato un altro progetto di inclusione sociale, rivolto ad utenti esterni, che hanno bisogno di esperienze in contesti professionali – continua il direttore -. La prima collaborazione l’abbiamo realizzata nella biblioteca civica di Rovereto, dove c’è un utente, seguito da un tutor, che aiuta i bibliotecari nelle loro varie attività. Stiamo cercando di attivare altri percorsi simili in partnership con il Servizio sociale». Tra le iniziative più note, realizzate dalla Cooperativa, c’è anche il laboratorio di falegnameria, supportato dalla Comunità di Valle e dalla fondazione Museo Civico, per la costruzione di ripari per volatili, mangiatoie e arnie. “Facciamo tutto con legno di riciclo: abbiamo testato quattro arnie in quattro luoghi diversi per un anno, e ora siamo pronti per commercializzarle. Tutti gli utenti partecipano ai progetti che abbiamo attivato: non tutti seguono tutte le fasi. C’è chi pennella, chi è in grado di usare il trapano, ma tutte le commesse di lavoro contemplano l’intervento di persone disabili, altrimenti le nostre attività non avrebbero senso”.
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