Alla frazione “Gatter” di Garniga Terme c’è tanta spontanea tristezza ed umano senso di dolore e di dispiacere perché Santo Coser con i suoi invidiabili novant’anni è “andato avanti” come ben recitano gli alpini. A lui è stato dato questo nome sicuramente raro, originale che ora si potrebbe dire: “Era un predestinato celestiale!”.
Non è solo la sua Garniga a piangerlo e celebrarlo per l’illuminato esempio ed il patrimonio del tanto che ha prodotto ma pure il soprastante Monte Bondone riconosce al “Santo Garnigò” un passato incredibile lassù alla Graffer: quasi 40 anni di presenza operativa ai massimi livelli di capacità e responsabilità. Qui nel nostro splendido Trentino una significativa frase, sempre attuale, recita: “Scarpa grossa e cervello fino!” ed è coniata perfettamente per il nostro Santo Coser! Una splendida foto in bianconero del 1947 lo ritrae sui prati del Bondone, bue e carro incorporati, 17enne ragazzo dei boschi e della pastorizia, sue certezze!
Nel ‘52 la svolta storica sua e pure della mitica Graffer del leggendario “Sior Nino”, il quale dopo aver intuito il talento di Santo lo promuove sul campo di lavoro di casa; in seguito la regia di innumerevoli impianti in tutto il mondo di competenza.
Uomo mite ma quanto mai determinato e indispensabile, bene ha fatto il suo grande amico Lino Nicolussi a premiarlo come “Bondonero esemplare” in occasione del tradizionale “raduno dei Bondoneri” tanto partecipato ed apprezzato, era il 5 ottobre 2000.
Un abbraccio amichevole e solidale alla sua bella famiglia. Al Signore lassù chiediamo che lo tratti bene per come e per quanto operato e meritato; se poi il nome Santo può aprire la porta della direzione generale, tanto meglio! Un abbraccio già nostalgico.
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