Ottimi numeri per la terza edizione di “Chiamata alle arti e alle scienze”

Trenta classi tra primarie e secondarie, 560 studenti, 90 ore di lezioni gratuite su 24 discipline diverse dall’arte alla scienza, dalla danza al teatro, dalla programmazione web alla chimica. Questi i numeri della terza edizione del progetto “Chiamata alle arti e alle scienze” di Elisa Colla, una sorta di grande “borsa di studio”, che permette ai giovani di avvicinarsi all’arte, la cultura e la scienza attraverso una serie di momenti che spaziano dal teatro alla danza, dalle arti circensi al trucco di scena, ai laboratorio di costume, storia, tecnologia, alimentazione, natura e tanti altri.

In sede di presentazione il presidente della Comunità Stefano Bisoffi ha sottolineato l’importanza di “guardare le arti in modo curioso con progetti che coinvolgono totalmente i giovani”, mentre l’assessore Enrica Zandonai ha ricordato come il valore aggiunto del progetto stia nella straordinaria rete di collaborazione che ha creato.

Sono infatti partner del progetto, oltre all’associazione Artea che ha ideato il progetto e ne cura il coordinamento, anche la Compagnia Evoé teatro, X-dance, diversi professionisti nell’ambito delle arti sceniche e dello spettacolo, il Mart, Il Museo storico italiano della Guerra, il Muse, l’Università di Trento con la Facoltà di Scienze Cognitive, la Fondazione Edmund Mach, la Fondazione Bruno Kessler e Coderdojo Trento.

Elisa Colla, nel presentare gli eventi in programma lunedì 21 e martedì 22 novembre, ha spiegato come sia stata necessaria negli anni una trasformazione per andare incontro ai giovani che si sentono sfiduciati sul loro futuro. Ecco allora un progetto la cui finalità è ben raffigurata nel logo dell’iniziativa che mostra una lampadina divisa a metà a simboleggiare le due aree del cervello: quella dell’arte e quella della scienza che si accendono per stimolare nuove idee o supportare passioni che non aspettano altro che essere incoraggiate.

I laboratori gratuiti guidati da professionisti ed esperti non provenienti dal mondo della scuola, ma ad essa complementari, sono creati con l’obiettivo di aiutare le giovani generazioni a sviluppare nuove idee per il proprio futuro, stimolate proprio dall’incontro con operatori culturali, ricercatori, esperti, scienziati che hanno fatto della propria passione e del sapere il proprio mestiere.

In un periodo in cui la scuola trentina comincia a parlare di alternanza scuola-lavoro, facilitare una connessione tra istituzioni scolastiche e mondo adulto è forse la strategia migliore per accendere entusiasmi in grado di contrastare un senso generale di sfiducia verso il futuro, alimentando invece un approccio più curioso e propositivo.

I ricercatori saranno ospiti nel salotto della cultura roveretana in corso Bettini presso il liceo Rosmini, il Polo culturale e museale del Mart e di palazzo Alberti-Poja, Palazzo Istruzione sede dell’Università, la sede di Artea per raggiungere poi piazza Rosmini, palazzo della Fondazione Caritro e l’Urban center. Tutte le informazioni sul programma su www.chiamatallearti.tn.it.

Al progetto aderiscono 30 classi: Liceo Rosmini (8 classi), Liceo Filzi (2), Liceo Depero (3), Istituto tecnico Marconi (2), Istituto Don Milani (2), Istituto Comprensivo Rovereto Sud (3), Istituto comprensivo Villalagarina (4), Istituto Isera Rovereto (5), Scuola paritaria Veronesi (1).

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