Anche chi non conosce personalmente Margaret Karram, che i focolarini di tutto il mondo hanno eletto ieri a presiedere il Movimento, può immaginare che anche Chiara Lubich sarebbe contenta della nomina: per la scelta generazionale (è molto più giovane della predecessora Maria Voce “Emmaus”), geografica (viene dalla Terra Santa, è israeliana, cattolica, studiosa di ebraismo) e anche biografica. Infatti, nella sua formazione e nella sua attività la Karram ha privilegiato la frontiera del dialogo interreligioso, interpretando il carisma dell’unità fra i popoli e le Chiese che è uno dei tratti tipici del Movimento. Da Gerusalemme agli Stati Uniti ha operato per favorire il dialogo fra le tre religioni monoteiste, con una tenacia riconosciuta da due diversi premi: nel 2013 è stata insignita del “Mount Zion Award” insieme alla studiosa ebrea Yisca Harani, per l’impegno nello sviluppo del dialogo tra culture e religioni diverse e nel 2016 ha ricevuto il Premio internazionale S. Rita per il dialogo.
Chi la conosce da vicino sottolinea la sua umiltà, mitezza e anche una certa timidezza, doti che sono state anche prese in considerazione per un ruolo di leadership che i focolarini intendono soprattutto come testimonianza di servizio.” La sua sarà soprattutto una presidenza della carità – si legge nel comunicato stampa – perché dovrà essere la prima ad amare e cioè a servire i propri fratelli, ricordando le parole di Gesù “(…) chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10, 44)”.
Dalla città di Chiara Lubich un grazie a Chiara Voce Emmaus mentre a Margaret diciamo un sincero…arrivederci a Trento dove Karram è stata più volte in vista del recente centenario della nascita della Lubich in virtù del suo ruolo di “consigliera per l’Italia e l’Albania” al Centro Internazionale dei Focolari dove vive dal 2014 e da dove ora dovrà coordinare i focolari del mondo intero, come Chiara vorrebbe. Buon lavoro!
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