San Giovanni Bosco si festeggia quest’anno di domenica – il 31 gennaio – ma all’Istituto salesiano di Trento sono pronti a dedicargli sabato 30 gennaio la consueta festosa mattinata di riflessione. Come scrivono quattro alunne della terza media che colgono anche l’occasione per tornare sull’esperienza vissuta in Avvento… all’incontrario. Ecco la loro testimonianza.
Siamo quattro alunne di terza media dell’Istituto salesiano Maria Ausiliatrice e vi raccontiamo come quest’anno vivremo la festa di San Giovanni Bosco, il protettore dei giovani che ha fondato la congregazione dei salesiani, diffusi in tutto il mondo. Sabato 30 gennaio ci troveremo nella nostra casa salesiana dalle 7.30 alle 12.30 per festeggiarlo. Avremo l’opportunità di svolgere varie attività: i giochi insieme, la Santa Messa e la testimonianza di Antonio e Sara, genitori di Giulia Gabrieli; tutto questo in pieno rispetto delle normative anti covid (ad esempio le attività le svolgeremo distinti per annate e gruppi classe). Vogliamo ringraziare il Signore per averci donato questa possibilità anche in questo periodo difficile per tutti. In particolare saranno importanti per noi la testimonianza dei genitori di
Giulia e la Santa Messa. Giulia era una ragazza dei nostri giorni morta purtroppo a quattordici anni nel 2011 a causa di un tumore osseo. Durante la sua breve esistenza, Giulia ha sempre avuto fiducia e speranza nel Signore e si è sempre impegnata per vivere la sua vita con gioia, devozione e riconoscenza come faceva San Domenico Savio, un ragazzo poi diventato santo nell’Oratorio di Don Bosco. Uno dei suoi aspetti più belli è forse il fatto che riuscisse a trasmettere la sua felicità e la sua pace a tutti coloro che aveva vicino, anche nei momenti più difficili.
Il 7 aprile 2019 è iniziata la Causa di beatificazione di Giulia, altro segno che ci dice quanto la sua storia sia fantastica!
Vi parliamo anche di un altro progetto molto originale: l’Otnevva. Questa iniziativa, nata in Belgio alcuni anni fa, ci è stata riproposta da don Andrea Lovisone (il nostro professore di religione cattolica e coordinatore pastorale) perché, come ci ricorda, “bisogna imparare a fare il bene da subito”! Tutti, infatti, hanno presente i classici calendari dell’Avvento dai quali ogni giorno si prende un cioccolatino o un dolcetto. Noi abbiamo deciso di fare il contrario e ci siamo preparati al Santo Natale mettendo ogni giorno qualcosa in uno scatolone da donare a chi ha più difficoltà economiche. Da qui il nome “Otnevva” che è la parola “Avvento” al contrario. Grazie alle numerose partecipazioni, abbiamo raccolto ben 642 scatoloni (per un totale di quasi 4 tonnellate e 11.500 oggetti) i cui contenuti sono andati alla Caritas, al Centro Aiuto alla Vita e alla Comunità Nuovi Orizzonti di Trento. Molte persone, anche esterne alla nostra scuola, hanno aderito all’iniziativa e le ringraziamo di cuore per il loro gesto.
Franca, Chiara,
Michela e Maria Letizia
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