Chi ci racconta il virus nei villaggi più poveri?

Suor Maria Martinelli, medico e missionaria in Sud Sudan

” Chi ci racconterà l’attesa di guarigione nei villaggi più poveri dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa? Così le differenze sociali ed economiche a livello planetario rischiano di segnare l’ordine della distribuzione dei vaccini anti-Covid. Con i poveri sempre ultimi e il diritto alla salute per tutti, affermato in linea di principio, svuotato della sua reale valenza. Ma anche nel mondo dei più fortunati il dramma sociale delle famiglie scivolate rapidamente nella povertà resta in gran parte nascosto: feriscono e non fanno troppa notizia le persone che, vincendo la vergogna, fanno la fila davanti ai centri Caritas per ricevere un pacco di viveri”. 

Vi chiederete da dove viene questa frase, da quale sindacalista o da quale leader di un movimento popolare. Invece no, è uno dei passaggi più concreti del messaggio del Papa reso noto domenica nella ricorrenza del patrono dei giornalisti. Un testo lungo – affidato alla riflessione nlla Giornata delle comunicazioni sociali del prossimo maggio –  nel quale Francesco declina l’invito evangelico a “venire e vedere” come chiave per un’informazione veritiera, approfondita, prossima.  “Nella comunicazione nulla può mai completamente sostituire il vedere di persona. Alcune cose si possono imparare solo facendone esperienza”, scrive il Papa invitando cronisti e lettori a consumare metaforicamente le suole delle scarpe per documentarsi e documentare, per capire e farsi capire.

In redazione questa settimana ci siamo impegnati a farlo nel servizio di copertina, raggiungendo nella loro missione due dottoresse impegnate nella lotta a Covid e Aids in occasione della Giornata mondiale della Lebbra. Come se anche loro ci avessero detto: “Venite e vedete”.

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