Non preoccupa i vertici dell’Azienda sanitaria il taglio della fornitura di vaccini all’Italia, deciso unilateralmente da Pfizer. Nonostante la casa farmaceutica abbia ridotto di circa 165 mila dosi il nuovo invio destinato al nostro Paese, costringendo il governo a rivedere la distribuzione agli enti locali, il Trentino procede senza intoppi con la prima fase delle somministrazioni, come ci conferma Pier Paolo Benetollo, da un anno direttore sanitario dell’Apss.
Benetollo, a che punto siamo con il “Piano vaccini” in Trentino?
Questa prima fase sta andando molto bene. L’adesione è alta, sia tra gli ospiti delle Rsa, dove arriveremo a una copertura pressoché totale, sia tra il personale: c’è qualcuno che ha avuto bisogno di qualche giorno in più per pensarci, quindi faremo qualche seduta aggiuntiva, ma arriveremo a una buona copertura.
Nessun timore per la riduzione delle dosi a disposizione?
Speriamo sia temporanea. Ci hanno assicurato che la settimana prossima arrivano le nuove dosi, ma il nostro piano prevedeva che l’omogeneità nelle forniture potesse venire meno. Abbiamo le quantità necessarie per somministrare la seconda dose agli ospiti delle Rsa anche nelle ipotesi peggiori, quindi non ci sono particolari problemi.
C’è il rischio che i ritardi di Pfizer abbiano ripercussioni sulla tabella di marcia?
Non c’è motivo, allo stato attuale, di pensare di non arrivare a coprire tutta la popolazione entro autunno, come programmato. Da marzo poi è previsto anche l’arrivo del vaccino Astra Zeneca, che ha una capacità produttiva molto importante. A livello europeo e nazionale, inoltre, ci siamo premuniti con pre-ordini superiori al fabbisogno, proprio per essere in grado di fare fronte ad eventuali defaillance delle case produttrici.
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