È così anche per la “Cappella del Crocifisso”, meglio nota come “el Capitel dei Bortoloni”, posta nel cuore dell’abitato di Baselga, aprendo la vista sul lago di Serraia e l’intero Altopiano di Pinè. Un piccolo capolavoro artistico ed architettonico che dopo un lungo intervento di spostamento (di pochi metri per migliorare la rete viaria e il pericoloso incrocio), recupero conservativo e restauro, iniziato ancora nella primavera del 2014, sarà ora ufficialmente riconsegnato alla comunità sabato 24 settembre alle 17.
“Sull’origine di questo capitello sappiamo poco, l’unica notizia sicura è la data di erezione: il 1723 come riporta l’incisione nell’arco della facciata”, spiega don Giovanni Avi, sacerdote e storico di Pinè, che per l’occasione ha curato un pregevole volumetto con l’architetto Alessandro Giovannini responsabile dell’intervento di restauro. “La sua tradizionale denominazione di ‘Capitel dei Bortoloni’ fa pensare che esso sia dono della famiglia Broseghini, di antica tradizione alberghiera detta appunto ‘Bortoloni’, che da sempre possiede le chiavi e cura il decoro del capitello”.
Se nel 1713 la vicina comunità di Ricaldo erigeva la sua cappella, negli stessi anni a “Ricaldo al Lago” (oggi Serraia) nasceva uno splendido capitello. “Il capitello è posto là dove dal lago di Serraia nasce il torrente Silla (affluente della Fersina), spiega ancora don Giovanni Avi. Si trova su un incrocio dove la strada che sale sull’Altopiano di Pinè si fa pianeggiante e costeggia i laghi di Serraia e Piazze. Era un luogo di sosta per tanti ‘carradori’ che da Trento e Pergine raggiungevano Pinè. Qui, inoltre, si fermava la lunga processione del Corpus Domini, che partendo dalla chiesa parrocchiale percorreva tutto il centro storico, via Roma e via Battisti”.
Un capitello che ha resistito al trascorrere del tempo, alle mutate esigenze della comunità (è stato arretrato di 8 metri verso il lago sollevandolo con una pesante gru), e nasconde un vero tesoro d’arte. “L’edificio del capitello di Serraia è a pianta esagonale irregolare ed il tetto è ricoperto di lastre di porfido, spiega l’architetto Alessandro Giovannini. “La facciata presenta un’ampia apertura ad arco, chiusa da un’artistica cancellata in ferro battuto che lascia intravedere l’interno dell’edicola. La parte superiore della facciata è decorata da popolaresche pitture a fresco, si tratta probabilmente dell’Arcangelo S. Michele era il patrono della Magnifica Comunità pinetana e dell’Angelo Custode, protettore del vicino paese di Ricaldo. Con un intervento di circa 60 mila euro è stato possibile consolidare il manufatto, operare il suo spostamento e riportare all’antico splendore tali pitture e l’interno”.
La cerimonia di sabato permetterà anche di benedire il nuovo crocefisso in legno realizzato dall’artista locale Ivan Boneccher. “Il Crocifisso settecentesco fu rubato nel 1975, staccandolo dal legno della Croce, e non fu mai più ritrovato”, conclude don Giovanni Avi. “Grazie al comitato Asuc di Ricaldo il capitello potrà contare su una nuova scultura lignea di grandi dimensioni e molto espressiva, un’opera che sostituisce e ricorda il Crocifisso scomparso”.
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