Festosa la Prima giornata nel Bleggio intitolata al fondatore del movimento cooperativo don Lorenzo Guetti per invitare a ripensare alla cooperazione trentina in termini creativi e di rilancio. E’ stata anche l’occasione per ufficializzare il nuovo logo della Fondazione Don Guetti, una farfalla stilizzata. Al teatro di Larido è stato premiato lo studente trentino Francesco Lievore, vincitore del concorso per la scelta del nuovo logo. Una farfalla stilizzata, alla stregua di quella usata per la promozione turistica a livello trentino: “La farfalla rappresenta il territorio trentino, quindi affidabilità, serietà, ma anche leggiadria e leggerezza…”. Al secondo posto Sara Berlanda, al terzo Richard Ferrari.

In occasione della Prima festa della cooperazione, numerose iniziative hanno coinvolto la popolazione e gli ospiti: dalla tavola rotonda sul tema delle nuove frontiere della cooperazione all’inaugurazione dei sentieri della cooperazione, anche se la risposta è stata piuttosto “tiepida”.

In mattinata don Marcello Farina aveva benedetto la nuova sede della Fondazione, posta sopra la filiale di Larido della Cassa Rurale don Guetti, dove trova sede il Centro studi della Fondazione: “Uno strumento per ricollocare la figura di don Guetti al posto giusto!”, è stato detto.

Il presidente della Fondazione Don Guetti, Fabio Berasi, ha espresso parole di speranza in vista della notevole mole di lavoro che aspetta la Fondazione: “La prima finalità della Fondazione costituita nel 2012 è proprio quella di riscoprire don Guetti, la sua storia e l’attualità del suo pensiero e delle sue opere, attorno alle quali ricreare e mantenere nel tempo, a partire dalle nuove generazioni, l’idea trentina del darsi da fare da sé, studiando e operando con intelligenza”.

Il convegno “Nuove Frontiere di Cooperazione: Cooperare in Comunità” ha portato nuova legna al fuoco del dibattito sul futuro della cooperazione. Sono intervenuti lo storico Alberto Ianes (Museo storico del Trentino), Oscar Kiesswettel (Cooperativa di ricerca per l’innovazione sociale Sophia), Jacopo Sforzi (Euricse), interrogandosi sul senso del cooperare oggi, nel mondo sempre più globale e distante dalla microeconomia del singolo paese, della singola comunità.