Spegne cento candeline la Sosat, la sezione operaia della Sat. Il 7 gennaio del 1921 Nino Peterlongo scelse di puntare sulla montagna per creare un momento di svago per gli operai. Peterlongo fu anche il primo direttore della Sosat, che ora conta 750 soci, che ha “legato” in un secolo di gite in montagna, vita sociale e canti.
Anche nel 1921, nonostante Trento contasse allora 32 mila abitanti, la Sosat poteva vantare molti soci. S’iscrissero subito 500 persone. Da sempre, il Bondone è sempre stato la meta prediletta.
La festa per il centenario è stata rimandata, ma la sezione della Sat di via Malpaga ha voluto comunque ricordare l’importante anniversario.
“La Sosat è una storia di grandi ideali – afferma Luciano Ferrari, presidente della Sosat – vissuti sulle vette, ma legata al tempo stesso alla quotidianità urbana. I piccoli eventi, che sono stati i traguardi di giornata, le grandi fatiche, lo stare insieme sono via via entrati nel curriculum della Sosat che celebra un secolo di vita. L’anima antica della sezione va dalle montagne di casa alle pareti dolomitiche fino alle spedizioni extraeuropee. L’escursionismo s’intreccia all’alpinismo, il Gruppo Zoveni all’alpinismo giovanile, una storia aperta a sviluppi futuri”.
Ferrari ricorda anche i rapporti internazionali che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare la vita della Sosat, primo fra tutti il gemellaggio dal 1969 con Dav di Friedberg. Il rapporto è nato grazie al coro della Sosat, attivo dal 1926.
E poi il legame con la natura, e con la montagna in particolare. “Essere soci della Sosat – continua Ferrari – oggi significa camminare e scalare sì in montagna, ma anche fare parte di un progetto comune per custodirla, difenderla per trasmetterla alle generazioni future vivendola insieme”.
La Sosat è anche impegnata nella realizzazione di due volumi in occasione di quest’importante anniversario. Il primo racconterà gli inizi della Sezione operaia, quando era presidente Nino Peterlongo. Il secondo, invece, si concentrerà sul periodo dal 1945 ad oggi.
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