Il giorno seguente, alla presenza dei cori, c’è stata la sfilata degli alpini verso il monumento ai Caduti, l’alzabandiera, la celebrazione della messa officiata dal cappellano militare don Franco Berlusconi, la lettura della preghiera dell’alpino, la lettura dei nomi dei caduti delle due guerre, la benedizione del nuovo gagliardetto e il patto di gemellaggio sancito fra i due gruppi alpini dai rispettivi capigruppo.
“Siamo in questo modo certi di rinsaldare i fecondi rapporti che legano le nostre comunità di montagna”, ha detto il capogruppo Orazio Morandi alla presenza, tra gli altri del presidente della sezione Ana di Luino Michele Marroffino e del sindaco di Curiglia con Monteviasco Ambrogio Rossi. L’ospite Sergio Coser, invece, ha evidenziato “come questo gemellaggio sia il coronamento del legame che ci unisce a voi e potremo intensificare i nostri rapporti anche in vista dell’adunata nazionale degli alpini che la sezione di Trento organizzerà nel 2018 in occasione del centenario di fine Guerra Mondiale”.
Per tutti rancio alpino di commiato con una raccomandazione che Renzo Franceschini, corista e presidente della commissione rifugi della Sat di Trento, ha inteso indicare alla popolazione ed amministratori: “Difendete con i denti, se serve, questa vostra caratteristica e incontaminata perla ambientale”.
La regia curata in prima persona da Lucia Cassina (con il fratello Antonio) grande amica del “Tre Cime” e ormai “cittadina onoraria” di Garniga Terme, ma anche da Pierangelo Rossi (presidente del coro di Luino), da Remo Piffer e Ivano Coser (presidente e vice del coro di Cimone), ha creato un’atmosfera meravigliosa difficile da descrivere se non vissuta direttamente. Arrivederci a Garniga Terme fra due anni.
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