Nelle ultime settimane, le falegnamerie di Borgo Valsugana hanno lavorato molto. Dovevano stare al passo con gli ordini arrivati da tutta Italia per il “Vaia cube”. Sono più di 7 mila, finora, le copie vendute sul sito vaiawood.eu. Un segno, come spiega la giovane start up trentina “Vaia”, che produce l’amplificatore naturale creato con il legname schiantato a seguito della tempesta Vaia, che le persone sono sempre più sensibili quando comprano qualcosa e preferiscono uno shopping consapevole agli acquisti frenetici.
Anche il packaging che il gruppo “Vaia” ha messo a disposizione è ecologico e riciclabile al cento per cento.
Per l’anno che verrà, la start up vorrebbe organizzare alcune attività in collaborazione con musei e teatri e, in generale, col mondo della cultura e dell’arte, fortemente colpito dalla pandemia. Ha avuto infatti successo l’iniziativa “Vivi le Dolomiti”, pensata con Arte Sella. Per ogni coppia di “Vaia cube” acquistati, la start up forniva in omaggio due biglietti per visitare il suggestivo museo d’arte all’aria aperta. “Questo – spiega Giuseppe Addamo, co-fondatore della start up – vuole essere il nostro modo di sostenere uno dei settori più colpiti dalla pandemia di Covid-19. Un piccolo contributo alla ripresa di una parte fondamentale del nostro Paese, che attraverso il ‘Vaia cube’ può metaforicamente amplificare il bisogno di cultura della comunità”.
Un bisogno di cultura, ma anche – quest’anno più che mai – di rinascita. “Sarà un Natale molto particolare – commenta Federico Stefani, amministratore delegato della start up -. Siamo alla fine di un anno che ci ha provato tutti, ma, se la storia di Vaia ci ha insegnato qualcosa, è che dalla distruzione può nascere la bellezza. Dietro ogni caduta si nasconde una grande opportunità: quella di rialzarsi e cambiare le cose”.
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