Sabato scorso nelle immediate vicinanze dello storico fabbricato di quella che per anni è stata la Filanda Tambosi, fonte di lavoro direttamente dal baco da seta per i lavisani dell'epoca, è stata scoperta la targa ricordo promessa a suo tempo dall'amministrazione comunale.
Si vuole così ricordare il primo sciopero ufficialmente dichiarato dalle operaie della filanda: era ilò 1° maggio del 1890 e le lavoratrici chiedevano una riduzione dell'orario di lavoro da 13 a 10 ore giornaliere. Presenza massiccia intorno al marmo esposto sulla parete verso est della vecchia filanda, sindaco e giunta al gran completo, insieme alle massime autorità provinciali, e un buon gruppo di scolari.
Quella della Filanda Tambosi è una storia antichissima: i primi documenti riportano al 1809, quando l'opificio apparteneva a Carlo Viero. Nella filanda c'erano ben 15 fornelli e in quelli anni risultava essere una delle più grandi e attrezzate del Tirolo italiano.
Dal 1841 venne venduta ai fratelli Lanfranchi che incrementarono la produzione; nel 1868 lo stabilimento passò in mano a Luigi Tambosi. Nella Filanda chiamata ufficialmente “dei Tambosi”, allora risultavano impiegati 9 uomini, una settantina di ragazzi e ben 225 donne di tutte le età: insomma, una fonte di sostentamento molto importante per le numerose famiglie della zona.
Le condizioni di lavoro però erano non certo facili specialmente per le operaie che, proprio il 1°maggio del 1890, decisero di scendere in piazza e protestare. Tutte le operaie della Filanda scioperarono così per un'intera settimana, in quello che viene ricordato come il primo sciopero ufficiale questo organizzato allora nel Tirolo italiano.
Il caso venne anche trattato diffusamente sui principali giornali trentini e nazionali. A conclusione però la riduzione del lavoro si fermò sulle 12 ore e non sulle 10 richieste: qualcosa, comunque, si era ottenuto.
Lascia una recensione