Don Pio Pellegrini, una vita dalla parte dei più deboli

Don Pio Pellegrini

La scomparsa di don Pio Pellegrini, amato sacerdote, ha lasciato affranta tutta la comunità di Palù di Giovo.  Uomo religioso e pio, sereno, semplice ed esemplare, la sua è stata una vita davvero straordinaria.

Era nato a Palù di Giovo il 24 luglio 1933, da Pia Brugnara e Guido Pellegrini, famiglia segnata dall’improvvisa, drammatica morte della madre per tetano, al settimo mese di gravidanza, e dalla nascita anticipata del piccolo bambino. A prendersene cura sono i nonni e le zie materne Elena, Giuseppina e Cecilia che lo crescono e lo educano cristianamente, anche nello spirito di Chiara Lubich. Pio fu accudito anche da Giuseppina Sebastiani che poi divenne la nuova moglie di Guido e sua “seconda mamma”.

Fino all’adolescenza lavora nei campi e a 15 anni dà ascolto alla sua vocazione, raggiungendo il fratello Claudio ad Asti, nel Collegio della congregazione di San Giuseppe, fondata da monsignor Giuseppe Marello. I Giuseppini attirano il giovane Pio per l’attenzione al mondo operaio e alle componenti più povere della società. Completati gli studi a Roma, con la laurea in teologia, a 31 anni viene ordinato sacerdote. Celebra la sua Prima Messa a Palù dove tutta la comunità lo incoraggia, prima della sua ripartenza per Roma dove passa un anno nella segreteria vaticana.

Nel 1966 decide di trasferirsi in Belgio, tra i minatori italiani. La situazione è molto delicata, ma don Pio dà il suo contributo, sostenendo la missione con la costruzione di chiese nella zona di Genk, nel Limburgo, di scuole per la comunità italiana e sale per le attività sociali. Il suo appassionato impegno è per la difesa della dignità e dei diritti dei minatori e per la creazione di un centro di aggregazione per i giovani. Il suo carattere comunicativo e socievole lo fa amare da tutti.

A 36 anni ritorna in Trentino, abbracciando lo spirito del movimento dei Focolari. Opera nelle parrocchie di Zambana, Scurelle, Bieno, Castello Tesino, in Val di Ledro e ad Ala. In estate lo ricordo a Palù, sorridente e allegro, in visita a parenti e amici. Don Pio ha lasciato una luminosa testimonianza di passione per Gesù e un sentimento “tenero e intransigente nella difesa dei più deboli. Come Gesù si è donato gratuitamente e sinceramente a tutti”, ricorda il fratello, don Claudio, dal Belgio.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina