Tre rappresentazioni con i cori riuniti di Cognola e S.Orsola. Alla prima serata era presente anche l'autore, il poeta Ermellino Mazzoleni]
[Il testo è stato scritto, la prima volta, per ragazzi della quinta elementare di un paese del bergamasco facendo ricorso a temi tratti dalla natura
“Una Passione che non segue i canoni classici ma che comunque riesce a trasmettere il messaggio d’amore della Passione di Cristo attraverso il grande linguaggio della poesia”. Così Antonia Dalpiaz ha presentato la recita della “Passione secondo la luna” nella prima rappresentazione nella chiesa antica di Cognola, mercoledì sera 16 marzo, dove i due cori parrocchiali di Cognola e S.Orsola, riuniti in gemellaggio per l’occasione sotto la direzione di Domenico Gianordoli e con l’accompagnamento musicale di Alessio di Caro, hanno contribuito a creare l’atmosfera propizia all’ascolto della Passione.
Il coordinamento del gruppo “Poemus”, che opera da alcuni anni in regione, ha procurato gli attori di qualificata bravura. Alla prima rappresentazione, a cui ne sono seguite altre due, a Martignano e a S.Orsola, ha partecipato l’autore, il poeta Ermellino Mazzoleni, di Bergamo, che con Trento ha uno stretto legame sia affettivo che artistico.
Mazzoleni racconta come è nata questa sua opera “nel rispetto degli avvenimenti storici, filtrati e interpretati dal proprio sentimento”. “C’è la motivazione religiosa – aggiunge – che vede nella Passione e morte di Cristo l’avvenimento più alto e misterioso della storia dell’umanità, poi c’è la motivazione letteraria”, anche ispirandosi alle antiche laudi medievali (toscane, umbre, marchigiane e poi lombarde) su questo tema.
“Esse venivano recitate sulla piazza antistante la chiesa e il popolo era parzialmente attore e parzialmente spettatore”, precisa l’autore. Il testo è stato scritto, la prima volta, per ragazzi della quinta elementare di un paese del bergamasco facendo ricorso a temi tratti dalla natura: alberi, fiori, frutti, profumi dei giardini, le stelle. E così troviamo tra i personaggi che parlano: la cometa, il pane, la luna, il gallo, il demonio, la corona di spini, l’angelo, il silenzio, la pietra tombale.
“Infine – spiega ancora Mazzoleni – mi sono ispirato agli antichi Calvari bretoni: su alcuni di questi, scolpiti in pietra, sul patibolo della croce ci stanno da una parte un angelo e dall’altra un demonio”.
La luna è il personaggio che unifica tutti gli altri: è il narratore, il quinto evangelista che esprime i sentimenti dell’autore. L’interpretazione intensa del testo, di per sé già suggestivo, ha fatto vibrare l’animo dei presenti in questo preludio di Settimana Santa.
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