Da settembre ogni martedì pomeriggio (orario 14-16) è aperto presso la sala Santa Chiara del convento dei frati francescani di Mezzolombardo un punto di distribuzione di prodotti alimentari freschi. Si tratta di un’iniziativa pensata per le famiglie in difficoltà avviata da volontari provenienti da tutta la Piana Rotaliana in rete con l’Associazione Trentino Solidale di Trento. Ne parliamo con la referente Bruna Previati.
Com’è nata questa nuova esperienza?
A gennaio siamo nati come Punto di Ascolto Caritas per la zona di S. Michele e Faedo. I Servizi sociali della Comunità di Valle, in primis l’assistente sociale Maurizio Colombini, da qualche tempo segnalavano la necessità di dare una risposta immediata alle richieste di aiuto delle persone bisognose, soprattutto per quanto riguarda i beni di prima necessità. Durante il lockdown queste richieste sono aumentate. Abbiamo così iniziato a prendere contatti con Trentino Solidale che, dal 2015, ha aperto trentatré punti di distribuzione in tutto il Trentino, ma la zona Rotaliana – Bassa Val di Non era scoperta. Così dopo alcune riunioni con Trentino Solidale e con i volontari siamo partiti, grazie anche alla disponibilità dei frati francescani del convento di Mezzolombardo che ci hanno messo a disposizione una sala molto spaziosa.
Chi sono i volontari?
Vengono da tutti i paesi della Piana: Faedo, Grumo, San Michele, Mezzocorona, Mezzolombardo, Roverè della Luna. In media sono persone che già fanno riferimento alle parrocchie e ad altre associazioni, come ad esempio ACLI, Caritas, Oratorio e vogliono donare un po’ del loro tempo ed energie a favore dei poveri, in particolare in questo periodo in cui le attività associative sono ridotte. All’inizio eravamo dodici, ora siamo ventidue; fra noi ci sono anche un frate del convento e una ragazza che sta facendo il Servizio civile. La distribuzione potrebbe essere svolta dagli studenti delle scuole superiori come stage per l’Alternanza Scuola – Lavoro, la proporremo alle scuole e speriamo di poterla attuare.
Come vengono raccolti gli alimenti?
Trentino solidale porta avanti un progetto denominato “Lotta allo spreco alimentare”. Ci sono dei volontari che con i furgoni partono al mattino presto e recuperano in vari punti vendita (grande e media distribuzione, produttori locali, piccoli rivenditori, panifici) le cosiddette eccedenze alimentari, in sostanza derrate alimentari vicine alla scadenza che rimarrebbero invendute e finirebbero al macero. È impressionante sapere quanti prodotti sono recuperati e dati alle famiglie per sfamarle: Trentino solidale ha recuperato nel 2019, 1.600 tonnellate di alimenti, ciò significa che sono stati recuperati – e distribuiti – tra i 50 e i 60 quintali per ogni giorno lavorativo. Io stessa rimango ogni volta colpita nel vedere quanto “ben di Dio” ci viene portato un po’ prima dell’apertura.
Come avviene la distribuzione e quante sono le persone che si sono già rivolte al punto di distribuzione?
Le derrate alimentari arrivano già ben divise e inscatolate, i volontari le sistemano in modo ben visibile. Quando una persona arriva registriamo i suoi dati e poi i volontari consegnano gli alimentari. Fino ad oggi si sono presentate trentatré persone, stanno crescendo a mano a mano che questo servizio viene conosciuto. Le persone – famiglie o single – sono inviate dai Servizi sociali, ma anche dai Punti di ascolto Caritas, aperti nelle parrocchie. In questo periodo stiamo incontrando altre associazioni per far crescere nella condivisione una “rete” di volontari. Abbiamo incontrato anche alcuni amministratori locali, che hanno espresso molto interesse e la disponibilità a collaborare per aiutare quelle famiglie che, anche nelle nostre zone, rischiano di cadere in povertà.
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