Sono state presentate a Ledro e Vallarsa le nuove strutture allestite da Medici con l’Africa Cuamm per supportare le locali case di riposo, contribuendo a tenere sotto controllo gli effetti dell’epidemia di Covid-19 attraverso il mantenimento delle case di riposo Covid-free, senza però far venir meno le visite e il conforto morale agli anziani ospiti.
Il nuovo spazio allestito a Ledro permetterà infatti ai famigliari di continuare a visitare i parenti ospiti della casa di riposo anche durante i mesi invernali. Unito al corpo principale della struttura, il nuovo prefabbricato in legno presenta un accesso separato ed è fornito di un pannello in plexiglass per garantire la sicurezza degli ospiti della casa di riposo, evitando la trasmissione del virus.
Considerata la fragilità degli ospiti, nella prima fase della pandemia, tra marzo e maggio, le visite dei famigliari erano state proibite, con importanti conseguenze per il benessere psicologico sia degli ospiti sia dei famigliari. Un problema che la nuova struttura permetterà di superare in questi mesi invernali, così come in Vallarsa, dove è stato riorganizzato e attrezzato un porticato esterno con vetri e porte finestre per poter accogliere le visite dei parenti anche in inverno, rispettando le norme di sicurezza.
La casa di riposo di Vallarsa è stata inoltre dotata di un nuovo spogliatoio per lo staff, per poter continuare a mantenere la struttura Covid-free, non mescolando oggetti e abiti personali con quelli utilizzati in struttura. Negli ultimi mesi lo staff ha usato per questo scopo una tenda allestita nel cortile della casa di riposo, ma con l’arrivo dell’inverno il nuovo prefabbricato garantirà uno spazio più confortevole per lo staff sanitario.
“Questa pandemia – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm – ci ricorda che dobbiamo prenderci cura dei più deboli, perché sono loro i più esposti. In Africa lo facciamo da sempre, concentrandoci in particolare sulla salute di mamme e bambini. In Italia abbiamo visto che sono proprio gli anziani ad avere più bisogno di attenzione. Per questo, spinti anche dai suggerimenti dei nostri medici rientrati dall’Africa e attivi in tutto il territorio nazionale e anche qui in Trentino, abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto anche per le case di riposo”.
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