Il 31 gennaio 2021, sebbene si tratti della 48.a edizione causa mancanza di neve in alcune annate, sarà l’occasione per celebrare l’anniversario numero 50 dalla data del battesimo della Marcialonga, le affascinanti nozze d’oro. Ben consci della difficile situazione a livello planetario, gli organizzatori di Marcialonga intendono affrontare, anche nel 2021, questa sfida che appare insidiosa e piena di incognite.
La classicissima dello sci di fondo non potrà essere una competizione “normale”, gli atleti stranieri con tutta probabilità non saranno numerosi come al solito e ci sarà da valutare l’effetto psicologico che avrà il Covid sugli appassionati italiani. Tuttavia, l’intero staff diretto dal presidente Angelo Corradini, non si spaventa e sta già lavorando per offrire massima sicurezza a concorrenti e accompagnatori. Lo sci di fondo infatti si propone, già di per sé, come sport idoneo a rispettare le linee guida per evitare la diffusione del contagio da coronavirus.
Come ogni anno il giorno di Ognissanti nelle Valli di Fiemme e Fassa coincide col momento in cui i 27 cannoni e i 4 battipista della “flotta” appartenente a Marcialonga tornano a far capolino dal magazzino di Ziano dove hanno riposato durante la stagione estiva, pronti per essere riavviati, condizioni climatiche permettendo, per innevare nuovamente il percorso di 70 chilometri che congiunge Moena a Cavalese passando da Canazei e Predazzo.
Il tracciato della Marcialonga non è riservato esclusivamente alla gara, nel corso della stagione invernale è pronto ad accogliere turisti da tutto il mondo che intendono cimentarsi con gli sci da fondo al cospetto delle maestose Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Unesco. Ad attendere atleti e turisti ci sarà una pista preparata alla perfezione da coloro che la neve la vivono appieno, con la gioia di poter regalare anche in questa stagione, Covid permettendo, un’esperienza unica.
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