Il presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti ha firmato l’ordinanza che recepisce, con alcune sostanziali modifiche, il Dpcm emanato ieri dal premier Giuseppe Conte.
Confermate le indiscrezioni soprattutto per quanto riguarda le aperture di bar e ristoranti, che nella nostra provincia potranno rimanere aperti dalle 5 del mattino e rispettivamente fino alle 20 e alle 22. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutti conviventi. Nessuna speranza invece per il mondo della cultura che tanto si è mobilitato nelle ultime 24 ore: l’ordinanza provinciale infatti non modifica le chiusure totali previste dal Governo per teatri, cinema e concerti.
Resta sospesa l’attività nelle piscine, nei centri benessere, termali e nelle palestre, ad eccezione di quella svolta all’interno degli istituti scolastici o per attività a carattere riabilitativo, mentre per quanto riguarda gli impianti sciistici la Provincia sta predisponendo un protocollo di sicurezza in modo da consentirne l’apertura. Si ferma anche lo sport, ad eccezione dei campionati professionistici e quelli dilettantistici di carattere nazionale ed internazionale.
Tra le disposizioni il divieto di incontro per più di 6 persone in tutti i luoghi pubblici, a parte quando si tratta di persone conviventi. Unica eccezione prevista, l’occasione delle celebrazioni liturgiche che avranno luogo nei cimiteri i prossimi 1 e 2 di novembre, in occasione delle festività di Tutti i Santi e della Commemorazione dei defunti, che dovranno svolgersi senza processioni e nel rispetto delle norme generali di prevenzione del contagi.
Come annunciato restano in presenza le attività scolastiche: niente ricorso alla didattica a distanza quindi, che rimane una possibilità per le scuole le superiori, qualora ricorrano situazioni critiche o di particolare rischio. Per le scuole dell’infanzia, elementari e medie cambiano invece i parametri che fanno scattare la messa in quarantena della classe, per cui da ora saranno necessari almeno due studenti positivi e non più uno.
L’ordinanza inoltre sospende nuovamente le attività di commercio al dettaglio per la giornata di domenica, con l’eccezione di farmacie, edicole e tabaccherie. Sospese anche le attività di bande e cori al chiuso, mentre all’aperto i componenti dovranno mantenere un distanziamento di almeno due metri tra i vari membri.
Restano sospesi i convegni, i congressi o altri eventi ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza. Sospese anche fiere e sagre locali, ad esclusione delle manifestazioni fieristiche di livello nazionale e internazionale. I mercati tipici, salutari e di servizio si possono svolgere nel rispetto dei protocolli anti Covid19.
Per quanto riguarda i servizi di trasporto vengono potenziati quelli pubblici extraurbani su gomma al fine di raggiungere un coefficiente di riempimento medio pari al 65%, così come i servizi urbani negli orari di maggior afflusso studentesco e il servizio ferroviario locale, in particolare nella tratta Rovereto-Trento, con l’obiettivo tendenziale di riempimento medio pari al 70%.
È vietato l’accesso alle strutture sanitarie e socio assistenziali per visite a parenti o conoscenti ricoverati, salvo casi eccezionali autorizzati da parte del responsabile sanitario della struttura del ricovero, e sono sospese le attività in presenza nei centri per anziani e nei luoghi ad essi assimilati.
Dopo i divieti e le sospensioni anche una serie di raccomandazioni, che le istituzioni invitano a rispettare per evitare ulteriori chiusure e limitazioni: alle persone con più di 70 anni si consiglia di limitare i contatti sociali esclusivamente alle sole convivenze o ai soggetti che si prendono cura della loro persona. In generale si raccomanda di non ricevere nelle abitazioni private persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza e di sospendere ovvero limitare ai casi strettamente necessari le attività sociali.
È inoltre suggerito di favorire, quando possibile, modalità di lavoro agile e, agli studenti e ai lavoratori pendolari che si rechino fuori dai propri territori comunali, di residenza o di domicilio, di limitare gli spostamenti al solo tragitto casa- scuola/università o casa-lavoro.
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