La Condinese ricorda Silvino Gambaini. “Il calcio era la sua vita”

A Silvino Gambaini è stata dedicata la sala riunioni all’interno della nuova sede della Condinese

Domenica scorsa a Condino la società sportiva Condinese ha voluto fare memoria del dirigente e presidente onorario Silvino Gambaini. Colonna portante di questa società per una vita, Silvino si è spento lo scorso 26 marzo a 83 anni a causa del Covid. Nell’impossibilità di celebrare allora adeguatamente il suo ricordo si è così deciso di celebrare una Messa in sua memoria dedicandogli anche una speciale targa da affiggere presso la nuova sala riunioni della sede della Condinese allo stadio “Padre Bettega”. Alla cerimonia ufficiale, celebrata in un clima di sincera commozione da parte di tutti, erano presenti i figli Laura e Fausto con le loro famiglie, molti dirigenti, le autorità e una cerchia di amici e sostenitori della squadra locale.

La cerimonia svoltasi domenica nella sala dedicata a Silvino Gambaini

“Con lui abbiamo un debito di riconoscenza incancellabile”, ha detto l’ex presidente, dirigente e storico locale Giacomo Radoani, mentre l’attuale presidente Tomas Galante ha ricordato come dopo che in primavera il lockdown aveva impedito l’inaugurazione ufficiale della nuova sala, con la morte di Silvino si sia voluto dedicargliela ora in autunno: “A proposito di volontariato bisogna dire che ha saputo prendersi carico delle problematiche della Sportiva, che gli sono entrate dentro; da giocatore con lui dirigente e poi presidente, e quindi a mia volta da presidente, lo vedevo qui quattro volte in settimana, la sua era una presenza costante; ha dato quasi sessanta anni della sua vita per la sportiva ed è quindi da ammirare”.

Silvino a volte era sì un po’ burbero, ha ricordato ancora Galante, ma poi con la sua simpatia e con la sua bontà si faceva sempre perdonare. “Quando venivo a Condino mi rimproverava sempre qualcosa ma c’è sempre stato grande affetto e simpatia tra di noi”, ha ricordato, a questo proposito, un molto commosso Ettore Pellizzari. Comunque tanti anni di duro volontariato lo hanno reso un riferimento degno di grande stima per tutta la sportiva.

Nato il 31 dicembre del 1937, Silvino Gambaini da giovane aveva lavorato come meccanico presso le autofficine Cassinelli di Storo prima e fino all’età della pensione Armani di Creto. Aveva iniziato a giocare a calcio da adolescente quando ancora la Condinese Calcio degli Anni ’50 giocava nel primissimo campo ubicato in riva al fiume Chiese in località Isoi. Da allora e per tutta la sua vita Silvino ha militato con orgoglio e grinta in questa squadra (nel 1955 ha fatto anche un provino al Bologna) garantendosi il soprannome di “Veleno”. Ha poi guidato la Condinese da presidente, si è quindi visto premiato da presidente onorario e volontario come “Benemerito” dalla Figc, e comunque tagliato l’erba e fatto tutti i lavoretti necessari per mantenere efficiente la struttura fino alla primavera scorsa.

 

La Condinese negli anni in cui militava Silvino Gambaini, che nella fotografia è il quarto in piedi da destra

“Il calcio era la sua vita; la Condinese e il Milan, non esisteva nient’altro”, le parole della la figlia Laura. “Segava, metteva a posto i trattori, faceva di tutto. A volte arrivava a cena alle dieci di sera perché prima veniva il campo sportivo. Una volta è arrivato a casa tutto graffiato: per buttare l’erba si era ribaltato con il trattorino giù per la scarpata del Chiese”.

Questo era Silvino Gambaini, ricorda Laura, che, ribadisce, si era tanto immedesimato con la sua passione per il “suo” campo da calcio che diceva sempre che quando non sarebbe stato più in grado di andarvi avrebbe voluto morire. ”Così è stato”, conclude commossa.

Una riprova che quando il volontariato ti entra nelle ossa non c’è che nulla in vita che possa fermarlo. Un bell’esempio di amore e costanza per tanti di noi oggi.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina