Nei tre giorni che precedono la Giornata mondiale per la Salvaguardia del Creato, il cielo ha rovesciato più acqua di quanta ne riversa mediamente in un mese, dicono i rilevatori statistici.
In questo caso la “buona notizia” sta nel relativo contenimento dei danni, soprattutto quelli legati alle vite umane e alle esondazioni, che almeno nella nostra regione sono state limitate. Una indiretta conferma che soltanto attraverso una “cura” dell’ambiente condotta con metodica lungimiranza – diciamola la parola: prevenzione – è possibile farsi trovare pronti da eventi atmosferici che sono forse più imprevisti rispetto al passato ma non certo imprevedibili. Anzi.
Se questa sera tiriamo un sospiro di sollievo – passato l’ondata di piena, rientrati gli escursionisti, illesi gli automobilisti che transitavano nelle zone degli smottamenti – aggiungiamo anche un richiamo a intensificare non solo la cura del territorio ma anche quelle scelte politiche, urbanistiche, comportamentali che possono arginare degradi o catastrofi naturali. Sono quelli contenuti nell’enciclica Laudato Sì’ (a cinque anni dalla sua pubblicazione) e ribaditi a Trento nel FilmFestival da voci autorevoli come quelle di Andrea Segrè, Ilaria Pertot e Gianmario Villalta, ascoltati nella diretta straming diffusa anche dal nostro sito.
La Giornata mondiale del primo settembre ha registrato una dichiarazione comune di tutte le Chiese ecumenica europee (aggregate nel CCEE, Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, e nel CEC, Consiglio ecumenico delle Chiese europee) nella quale si invita a valorizzare il periodo denominato “Tempo del creato”– che per tradizione va dal 1° settembre al giorno della memoria liturgica di san Francesco, il 4 ottobre – come un “Giubileo per la Terra” in analogia al giubileo di biblica memoria (Levitico 25, 8-10). E propongono la preghiera di Francesco che merita rileggere dopo questi tre giorni di scampato pericolo.
Dio amorevole,
Creatore del cielo, della terra e di tutto ciò che contengono.
Apri le nostre menti e tocca i nostri cuori,
affinché possiamo essere parte del creato, tuo dono.
Sii presente ai bisognosi in questi tempi difficili,
specialmente i più poveri e i più vulnerabili.
Aiutaci a mostrare solidarietà creativa nell’affrontare
le conseguenze di questa pandemia globale.
Rendici coraggiosi nell’abbracciare i cambiamenti rivolti
alla ricerca del bene comune.
Ora più che mai, che possiamo sentire di essere tutti
interconnessi e interdipendenti.
Fai in modo che riusciamo ad ascoltare e rispondere
al grido della terra e al grido dei poveri.
Possano le sofferenze attuali essere i dolori del parto
di un mondo più fraterno e sostenibile.
Sotto lo sguardo amorevole di Maria Ausiliatrice,
ti preghiamo per Cristo Nostro Signore.
Amen.
Lascia una recensione