Si è riunito nel pomeriggio di oggi il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha affrontato, come da ordine del giorno, la questione dei lupi in Trentino e, dopo quanto accaduto ad Andalo sabato scorso, anche la problematica degli orsi.
Assieme ai rappresentanti del mondo agricolo e zootecnico, all’incontro hanno partecipato anche i sindaci e gli amministratori locali della Val di Fiemme e della Valsugana, che hanno manifestato le loro crescenti preoccupazioni per il rapido aumento degli esemplari: ad oggi in Trentino si contano 13 branchi di lupi per un totale di circa 80 unità, mentre gli orsi, con i cuccioli, sono ormai vicini ai 100 esemplari.
I sindaci di Castello Molina di Fiemme e di Telve di Sopra e il presidente della Comunità territoriale della Val di Fiemme, hanno evidenziato come fra gli imprenditori agricoli e fra la popolazione vi sia oramai una sorta di scoramento per le crescenti incursioni dei grandi carnivori, chiedendo che si possano incrementare le azioni di dissuasione messe in campo negli ultimi mesi, che hanno comunque prodotto alcuni risultati, almeno sul fronte dei lupi, visto che numericamente gli attacchi al patrimonio zootecnico erano diminuiti fino a poche settimane fa.
Il sindaco di Andalo inoltre ha comunicato che la scorsa notte un altro plantigrado si aggirava per il centro abitato del paese, per nulla spaventato dai vigili del fuoco che lo hanno seguito ed illuminato con un faro. A tal proposito il presidente Fugatti ha annunciato che domani verrà emessa un’ordinanza di cattura per questo esemplare, che la Forestale e le strutture della Provincia stanno cercando di identificare.
“La situazione è sempre più preoccupante“, ha detto al termine dell’incontro il presidente della Provincia: “Come ci hanno confermato gli amministratori locali, anche i lupi adesso mostrano un atteggiamento confidente e non sembrano avere paura dell’uomo. Noi non possiamo più aspettare, perché abbiamo la responsabilità di tutelare l’incolumità dei cittadini. Abbiamo fatto presente ai rappresentati dello Stato quanto sia alto il rischio per le persone”.
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