Rinnovate le cariche del CdA dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino, che per la presidenza ha eletto all’unanimità Bruno Pilzer, tra i decani del settore e già vicepresidente dei precedenti Consigli dell’Istituto.
Pilzer, classe 1959, è originario di Faver in Val di Cembra dove collabora nella distilleria di famiglia fondata nel 1957, da anni lavora con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, prima come analista, poi nella gestione della distilleria della Fondazione, e recentemente anche come docente nel corso di Alta Formazione.
Con lui eletto anche, per il ruolo di vicepresidente, Alessandro Marzadro, mentre a comporre il CdA dell’Istituto ci saranno gli altri consiglieri Rudy Zeni (Distilleria Zeni), Bernardino Poli (Casimiro), Carlo Pezzi (Pezzi), Giuliano Pisoni (Distilleria Pisoni), Luigi Cappelletti (Cappelletti Nova Salus), Fabio Andreis (Distillerie Trentine), Franco Bertagnolli (Bertagnolli).
“Un incarico che mi onora e al contempo mi investe di una grande responsabilità nel rappresentare non solo uno dei marchi del settore più conosciuti in Italia e nel mondo, ma soprattutto i tanti colleghi con i quali spero di poter condividere gli obiettivi di questo mandato”, le prime parole da presidente di Pilzer: “Devo ringraziare il presidente uscente, Mirko Scarabello con il quale in questi tre anni abbiamo intrapreso un nuovo percorso di promozione e di valorizzazione della grappa del Trentino, non sarà facile rimanere alla sua altezza”.
L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino infatti, fondato nel 1960, persegue l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 25 soci dei quali 22 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina, un settore decisamente importante per l’economia locale. Ogni anno vengono prodotti in Trentino circa 7.500 ettanidri di grappa (il 10% del totale nazionale in bottiglie da 70 cl), vale a dire circa 2,5 milioni di bottiglie equivalenti, distillando 130 mila quintali di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve bianche e aromatiche (60% del totale) e il restante 40% uve a bacca rossa.
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