Da qualche anno assistiamo, anche in Italia, a un boom del fenomeno dell’apicoltura urbana. Contro ogni intuizione, le ricerche mostrano che l’inquinamento dell’aria è meno nocivo dei pesticidi, perché se le api sanno evitare i fiori inquinati, purtroppo non riescono a fare altrettanto con le piante trattate con sostanze chimiche. L’utilizzo di monocolture, di colture intensive e di pesticidi, soprattutto utilizzati in zone agricole, fa sì che colonie di api selvatiche sciamino naturalmente verso la città.
Secondo un’analisi FAOStat, il 70% delle colture di cui ci nutriamo, sono il frutto del lavoro di impollinazione delle api. L’impatto delle api sull’agricoltura in Italia è quantificabile in un miliardo e mezzo di euro all’anno. In alcune parti della Cina, per la mancanza di api, il lavoro di impollinazione viene svolto manualmente dai contadini, con una paga individuale di 9.20€ al giorno. Il servizio che le api di tutto il mondo svolgono gratuitamente fa risparmiare circa 256 miliardi.
Un servizio che in teoria sarebbe gratuito in tutto il mondo.
Ma perché l’ape di campagna dovrebbe andare in città? Perché ha meno concorrenza! La città offre viali alberati, parchi, giardini privati, terrazzi tappezzati di fiori e persino cimiteri! I cimiteri infatti offrono tutto l’anno una fioritura molto varia, che rafforza le api e fa prosperare la colonia. L’apicoltura in città favorisce uno sviluppo sano degli insetti impollinatori, poiché la biodiversità della flora ambientale urbana assicura una fonte nutritiva varia durante tutto il corso dell´anno.
E quali sono invece i vantaggi per l’ambiente e per l’essere umano? Con l’apicoltura urbana si può produrre miele a km zero. È una forma di protezione della biodiversità. Oltre al valore ambientale, porta con sé una forte valenza sociale. Essere a stretto contatto con le api e imparare a conoscere meglio la flora e la fauna del nostro habitat, ci permette di confrontarci direttamente con i temi dell’inquinamento ambientale e dell’alimentazione. Aumenta la consapevolezza sull’importanza degli insetti impollinatori per l´equilibrio dell´ecosistema e la salvaguardia della biodiversità.
Se ci state pensando, da qualche anno, anche in Italia, si possono tenere delle arnie sul tetto o in giardino. Bisogna rispettare alcune regole, come ad esempio mantenere le distanze dai confini e, soprattutto, informare i vicini per evitare litigi e spiacevoli sorprese. Fortunatamente dei nostri non si è ancora opposto nessuno. Una vicina ha addirittura iniziato uno scambio epistolare di post-it avvolti in buste di plastica per ricordare a chiunque passi dal giardino di riempire la ciotola dell’acqua per le nostre api! E guai a chi si dimentica!!
Insomma fare apicoltura urbana fa bene alle api, all’ambiente e alla società. È divertente e ci avvicina al nostro habitat. Ci fa conoscere meglio i tempi e il ritmo della natura. Ma soprattutto, ci fa rivivere l’atmosfera della via Gluck anche in città!
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