In questi giorni a Eleonora Fait, la responsabile dell’Ostello “Madonna della neve” di Castelfondo, stanno arrivando tanti messaggi di ringraziamento e affetto. Sono le lettere dei rifugiati ospitati da giugno dello scorso anno che vogliono esprimere la loro riconoscenza anche al paese di Castelfondo e alle strutture pubbliche. Ad esempio Mamoud – 23 anni e ora trasferito a Besenello – che ripercorrendo questi mesi trascorso in val di Non la definisce una “mamma per tutti i profughi”.
Venerdì scorso con una festa di commiato i profughi hanno salutato tutti; dovranno infatti lasciare l'ostello a fine mese. “Non abbiamo ancora individuato una struttura dove potranno andare a stabilirsi, stiamo cercando in maniera frenetica, ma non è facile”, ha spiegato l’operatore del Cinformi Mirko Montibeller. Oltre alla sindaca Nadia Ianes e al vice sindaco Enrico Marchetti, erano presenti alla serata anche gli “Amici di Castelfondo e della Valle di Non” in costume medioevale e, con i suoi ritmi africani, il gruppo “Lolobà” di Trento, impegnato nel promuovere l'interculturalità e le diverse espressioni artistiche.
I profughi hanno ringraziato le autorità per l’ottima accoglienza. Durante la serata è stata letta una lettera inviata alla sindaca dall’assessore provinciale Donata Borgonovo Re: “La sua comunità ha dimostrato come sia possibile offrire rifugio a un significativo numero di persone provenienti da diversi Paesi del mondo”, ha scritto tra l'altro l'assessore. “L'esperienza di Castelfondo assume, in tal senso, maggior significato guardando alla proporzione fra popolazione residente e migranti accolti: un'efficace sperimentazione di una convivenza che si è dimostrata, nei fatti, non solo sostenibile”.
“In questi mesi abbiamo ospitato fino a 88 persone”, ha spiegato ai microfoni di radio Trentino inBlu, la sindaca Nadia Ianes. “Inizialmente c'è stata qualche difficoltà, po' di diffidenza, qualche pregiudizio. Ma non si sono mai verificati grossi problemi e la convivenza è stata positiva”.
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