Le radici dell’Unità

Roncegno. L’oratorio parrocchiale ha ospitato sabato 14 marzo la presentazione del libro di Giulio Candotti “Luci e ombre dell’arcipretale di Roncegno, e delle sue filiali S. Brigida, Novaledo e Marter”. Un volume di quasi 900 pagine, frutto di ben vent'anni di ricerca dell’autore, che raccoglie migliaia di notizie riguardanti il passato storico di quella che oggi è l’Unità Pastorale SS. Pietro e Paolo con sede appunto a Roncegno.

L’appuntamento è stato introdotto, per un omaggio particolare al maestro Candotti, da un canto da parte del coro San Osvaldo che ha fortemente emozionato l’autore. “Voglio ringraziare quanti hanno collaborato in questa mia profonda analisi e ricerca in particolare mia figlia Luisa e suo marito Gianantonio per il lavoro di computerizzazione, traduzione e trascrizione, nonché tante altre persone che si sono prodigate per questa stampa”, ha detto con gli occhi lucidi. “E ancora i Comuni di Roncegno e Novaledo, le Casse Rurali di Roncegno e Levico Terme e Fausto Eccher che ha disegnato la chiesa di Roncegno che vedete in copertina. Ho trascritto i documenti come sono, come li ho trovati nei vari archivi del Trentino, di Feltre e di altre città”.

Lo storico Emanuele Curzel ha poi descritto l’opera spiegando la sua suddivisione in vari capitoli. La prima parte del volume è dedicata alla diffusione del cristianesimo in Valsugana e alla fondazione della chiesa di Roncegno. Seguono cinque grandi capitoli dedicati ai secoli che vanno dal ‘500 al ‘900. Parti minori sono dedicate all’organo, al campanile, alle cappelle di Santa Brigida, Novaledo e Marter alle altre cappelle. Le appendici raccontano dei vescovi, dei Caduti, dei profughi.

“Il lavoro del maestro Giulio Candotti ci mette fra le mani venti anni di ricerca, frutto della sua passione per la storia e per l’amore verso la nostra comunità”, ha spiegato il parroco don Augusto Pagan. Parole di elogio sono arrivate anche dal primo cittadino Mirko Montibeller e dall’assessore alla cultura Giuliana Gilli: “Non possiamo che essere grati al maestro Candotti per quest’opera che si aggiunge ad altre e che assieme costituiscono un significativo patrimonio culturale”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina