Dopo la protesta di piazza di ieri, i sindacati hanno portato le forti criticità delle modalità di lavoro per i dipendenti pubblici recentemente disposte dalla Provincia Autonoma anche al tavolo dei consiglieri provinciali.

Il presidente Walter Kaswalder ha accolto gli ospiti e al termine dell’incontro s’è fatto carico di portare tutti i rilievi al governo provinciale.

I rappresentanti dei principali sindacati, Giuseppe Pallanch per la Cisl, Maurizio Valentinotti, di Fenalt, Marcella Tomasi della Uil e Luigi Diaspro della Cgil, hanno nuovamente evidenziato le problematicità del nuovo assetto deciso dalla Provincia, che “dapprima ha riconosciuto pubblicamente che nel periodo emergenziale il lavoro agile ha dato ottimi risultati e garantito interamente i servizi, poi ha deciso di punire tutti i dipendenti pubblici, sottoponendoli a modalità di lavoro che penalizzano duramente le loro famiglie”, ha affermato Pallanch.

“L’assetto che è stato scelto danneggia tutti, è assurdo”, gli ha fatto eco Valentinotti, mentre Tomasi ha evidenziato come “i dipendenti provinciali sono profondamente amareggiati per l’atteggiamento del governo provinciale nei loro confronti, non dimentichiamo che prima di questa circolare c’è stata anche la scelta di congelare gli aumenti contrattuali”. Luigi Diaspro infine ha sottolineato come si sia “deciso tutto senza confronto e con enormi violazioni delle procedure previste. Il governo provinciale così ci costringe ad adire il giudice del lavoro, coltivando un’idea retriva di pubblica amministrazione e minando anche la coesione sociale”.

Ad ascoltare le proteste i consiglieri Ugo Rossi, Paola Demagri e Michele Dallapiccola (Patt), Katia Rossato (Lega), Paolo Ghezzi e Lucia Coppola (Futura), Sara Ferrari (Pd), Filippo Degasperi (Onda civica) e Alex Marini (Gruppo Misto).