“Nel mondo dell’economia contemporanea, si sa, vince il più veloce, il più forte, mentre il più debole rischia di essere schiacciato”, ha spiegato Robol. “La posizione periferica della valle di Ledro rispetto al centro del Trentino costituisce uno svantaggio. È qui però che la politica può intervenire, per favorire uno sviluppo intelligente, equo e partecipativo, rivolto al domani, valorizzando sia il know how esistente sia le idee nuove”.
È nei momenti di crisi, ha aggiunto Robol, che possono emergere determinazione, volontà, intraprendenza, valori aggiunti utili per un fattivo rilancio economico e culturale. “Ed è proprio attraverso la promozione di una visione nuova, che responsabilizzi i giovani, li faccia camminare con le proprie gambe, in autonomia, che sul fronte lavorativo si può creare una prospettiva un po’ più rosea alle nuove generazioni”.
Creatività, personalizzazione e flessibilità sono le carte giuste da giocare nel comparto turistico, prendendo spunto dalla lettura e dall’analisi dei dati statistici sui flussi. Per capire così quali possano essere gli spazi ancora vuoti in cui inserirsi, puntare alla destagionalizzazione e a un rilancio in chiave imprenditoriale e occupazionale, promuovere alternative di offerta e nel contempo di lavoro, dando la possibilità a chi voglia mettersi in gioco di farlo. “Il turismo della valle di Ledro è prevalentemente legato al patrimonio naturalistico e di conseguenza a quello sportivo, favorito da un’attrattività molteplice e diversificata”, ha aggiunto Elisa Travaglia.
In aumento anche l’interesse verso un richiamo storico-culturale, a sua volta promosso da più soggetti che se ne occupano, ponendo attenzione particolare al concetto di “sostenibilità”. “Negli ultimi tempi si è registrata una crescente sensibilità ai temi ambientali, seguita di pari passo dalla richiesta da parte del viaggiatore di autenticità, di bisogno di esperienze uniche, di contatto con i luoghi e la gente, di caratterizzazione della vacanza”, ha concluso Elisa Travaglia. “Il mondo del turismo è in continua evoluzione: ecco perché per uno sviluppo economico-culturale del territorio è necessario cercare di intercettare – oltre ai mercati ormai consolidati e sicuri – anche quelli minori, porre attenzione sulla domanda di nicchia, diversificare e personalizzare l’offerta. Puntare insomma alla varietà”.
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