#cevitasutrento, i teatranti trentini colorano la città

Gli artisti coinvolti in #cevitasutrento sui gradoni del parco della Predara. Foto di Elisa Vettori

Chi ha attraversato il centro di Trento, nel grigio pomeriggio di lunedì 15 giugno, a un certo punto non ha potuto fare a meno di imbattersi in una particolare carovana di colori. A comporla un gruppo informale di teatranti trentini, riunito sotto l’hashtag #cevitasutrento dalla volontà di tornare nelle strade e ripartire dal contatto diretto con gli spettatori, anche perché nei teatri, nonostante la recente riapertura, sono ben poche le maestranze dello spettacolo che torneranno a lavorare in tempi brevi.

L’iniziativa, definita dagli organizzatori un “non-evento“, è partita dal parco di Cristo Re per poi proseguire lungo altre 5 tappe, nel quartiere di San Martino, in piazza Cesare Battisti, poi in piazza Duomo, sotto i portici di via Suffragio ed infine alla Bookique, al parco della Predara.

Una ventina gli artisti partecipanti, a costituire una carovana che si è mossa per la città in fila indiana, ordinata e gioiosa, tutti distanziati un metro dall’altro. In ogni tappa tre squilli di tromba annunciavano l’inizio delle performance, realizzate in contemporanea da ogni partecipante. Finite le esibizioni, dopo altri tre suoni di tromba la fila ripartiva verso un altro spazio. L’unica eccezione in piazza Battisti, dove al posto della performance il gruppo si è disposto in un cerchio simbolico per un saluto a William Trentini, il giovane tecnico luci da poco mancato all’affetto dei suoi cari.

Ognuno ha portato in strada il proprio linguaggio, da performance più fisiche alle letture, poesie, accompagnamenti con la chitarra, interviste, dando voce alle proprie istanze, a sottolineare la grande eterogeneità del gruppo. “La cosa straordinaria è che singoli lavoratori e lavoratrici, in questo caso principalmente attori e attrici, si sono uniti e messi in dialogo”, racconta Marta Marchi, una delle attrici del gruppo: “Ci si conosceva da tempo ma non avevamo mai fatto qualcosa tutti insieme, a prescindere dalla compagnia e associazione di appartenenza e senza nessun cappello. Il desiderio iniziale era quello di ricreare un’intimità con lo spettatore, perché se uno o l’altro mancano salta tutto il teatro, che prima di tutto è un rito di condivisione“. 

Una delle performance di #cevitasutrento. Foto di Elisa Vettori

Alla base del “non-evento” però anche la voglia di raccontare una situazione complicata, che al momento, con la gran parte dei teatri ancora chiusi e degli eventi annullati, vede ancora a casa circa l’80% dei lavoratori dello spettacolo, spesso senza garanzie e tutele. Da qui la necessità degli artisti di coordinarsi, iniziando dal basso, per farsi sentire anche a livello istituzionale, rivendicando una rappresentanza di queste categorie ai tavoli di discussione sulle politiche di settore.

“Anche se questa parata è stata organizzata principalmente da attrici e attori sentiamo il bisogno di riconoscerci in una categoria unica, portando avanti un discorso che non va frammentato: sul palcoscenico ci sono tutti, dai tecnici agli scenografi, dai danzatori ai registi”, aggiunge ancora Marta Marchi, prima di raccontare la genesi dell’iniziativa: “Tutto è nato da una chat molto informale in cui all’inizio ci si scambiava informazioni tecniche su come accedere ai 600 euro o questioni simili, ma essendo una categoria poco avvezza alla burocrazia, appena possiamo immaginare qualcosa di artistico ci troviamo molto più a nostro agio. Prima erano videochiamate, appena possibile ci siamo trovati al parco, e finalmente ci ha fatto grande piacere tornare ad esibirci dal vivo”.

Anche l’accompagnamento con la chitarra di Iacopo Candela tra le performance di #cevitasutrento. Foto di Elisa Vettori

Lunga la lista degli artisti partecipanti, tutti da citare, per sottolineare l’organizzazione “orizzontale” dell’evento: Stefano Detassis, Maura Pettorruso, Manuela Fischietti, Massimo Lazzeri, Giacomo Anderle, Chiara Benedetti e Iacopo Candela, Marta Marchi, Clara Setti, Settimio Petrucci, Denis Fontanari, Maria Vittoria Barrella, Federica Di Cesare, Emanuele Cerra, Nicola Sordo, Alessio Kogoj e Paola Carlucci, Veronica Risatti, Laura Mirone e Jacopo Giacomoni.

Al loro fianco poi il sostegno di altri volontari che hanno prestato il loro aiuto all’iniziativa, come Elisa Vettori, che ha realizzato le fotografie dell’evento, ed alcune realtà culturali del territorio come la libreria Due Punti e la Bookique, mentre la Fondazione Museo storico del Trentino ha partecipato documentando l’evento da cui sarà presto ricavata una puntata speciale per il canale History Lab.

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