In Trentino sono solo quattro le aziende agricole che producono questo fiore: “Quest’iniziativa promuove un tipo di coltivazione sostenibile che può valorizzare terreni marginali o abbandonati, fornendo opportunità di reddito e rappresentando un’occasione anche per i giovani”, spiega Marcello Benedetti, assessore all’agricoltura della Comunità.
Rosaria Manica, a Castellano, lo coltiva già da un po’ e ha iniziato questa esperienza da neofita. “Ho un piccolo podere in zona, rimasto per anni incolto”, racconta. “Ho deciso così di valorizzarlo trasformandolo in parte in orto e in parte piantando cormi di zafferano. Non sapevo tuttavia se il terreno in cui andavo a piantare era adatto, mi incoraggiava il fatto però che in Abruzzo e in Marocco lo zafferano crescesse ad altitudini simili e che di per sé la pianta fiorisse solo ai primi freddi autunnali. E così i primi fiori sono iniziati a sbocciare”.
Il corso che sarà organizzato a marzo è rivolto a tutti ma prioritariamente agli iscritti all’Albo provinciale delle imprese agricole della Vallagarina, ed è tenuto da due coltivatori di zafferano, Dario Galli e Guido Borsani. Si svolgerà sabato 21 marzo, dalle 9.30 alle 17.30, a Palazzo Libera di Villa Lagarina. La partecipazione è a numero chiuso, massimo 20 persone, e occorre iscriversi entro il 13 marzo, rivolgendosi allo Sportello ambiente del Comune. Il costo è di 25 euro e comprende un contributo per i materiali didattici e il pranzo con assaggi a base di zafferano. Per info: SportelloAmbiente@comune.villalagarina.tn.it
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